Pubblicato il

Hcs – Csp: Giallo sull'indagine per tentata estorsione del Sindaco

Hcs – Csp: Giallo sull'indagine per tentata estorsione del Sindaco

La Procura della Repubblica di Civitavecchia, secondo il blog Etrurianews ha aperto un fascicolo per indagare sulle denunce presentate ad agosto da alcuni dipendenti. Tra gli indagati anche l’ex assessore Savignani, il liquidatore Micchi e l’amministratore unico Francesco de Leva. Il sindaco però smentisce: "Mai arrivato nessun avviso di garanzia"  VIDEO

Condividi

Giallo su una presunta indagine che riguarderebbe il sindaco Cozzolino, l’ex assessore Savignani e diversi tra amministratori del Pincio e delle società partecipate. Tutto parte come ricorderanno i nostri lettori dalla denuncia presentata da alcuni dipendenti delle municipalizzate a fine agosto. In una delle ultime concertazioni tra rappresentati del comune, sindacati e dipendenti, alcuni dipendenti (coloro che non avevano ancora firmato) sentendosi “pressati”, al limite della minaccia di rimanere fuori, nella scelta di passare dalla vecchia Hcs alla nuova municipalizzata Csp (alcuni con livelli e stipendi differenti) decisero di chiamare i Carabinieri. Seguirono esposti e denunce dettagliate dei fatti, in cui si tirava in ballo il Sindaco, anche per il famoso messaggio audio al consigliere Righetti. Ieri pomeriggio il blog del giornalista Paolo Gianlorenzo riportava la notizia delle indagini in corso con l’iscrizione nel registro degli indagati del primo cittadino oltre che dell’ex assessore Savignani, del liquidatore di Hcs Carlo Micchi e dell’amministratore di CSP Francesco De Leva. A stretto giro arrivava la smentita del sindaco Cozzolino: «Ancora una volta il quotidiano telematico EtruriaNews, diretto dal braccio destro dell’ex sindaco Moscherini Paolo Gianlorenzo, lancia le accuse più strampalate nei miei confronti e nei confronti dell’attuale amministrazione facendo falsi allarmismi.Mi dispiace dover perdere anche solo 5 minuti per smentire tali fandonie ma a me non è arrivato nessun avviso di garanzia e se sono indagato, io ancora non lo so. Mi sorprenderebbe quindi che lo sapessero degli pseudo giornalisti prima di me. Resto però amareggiato per essere stato denunciato da persone a cui abbiamo salvato il posto di lavoro lavorando duramente per 3 anni e continuandolo a fare anche oggi». Nell’articolo di Gianlorenzo cosi come nella denuncia è presente il messaggio vocale in cui Cozzolino diceva ad un dipendente di Hcs (il consigliere comunale Fabrizio Righetti) di avvertire i dipendenti del necessario passaggio alla nuova Csp per vedere salvato il posto di lavoro. Secondo i denuncianti sarebbe una chiara prova del presunto reato, secondo il primo cittadino «il messaggio vocale in questione non contiene alcuna estorsione ma è una semplice comunicazione che ricalca perfettamente i contenuti dell’accordo siglato con i sindacati e votato con una maggioranza schiacciante dall’assemblea dei dipendenti». Prendiamo atto della dichiarazione del Sindaco di non aver ricevuto alcun avviso di garanzia e di non essere informato di alcuna indagine a suo carico su questa vicenda, ma da un punto di vista giuridico è chiaro che se nella querela sono presenti chiari riferimenti a fatti e persone riguardo la presunta estorsione, l’iscrizione nel registro degli indagati viene fatta d’ufficio. Naturalmente gli inquirenti di seguito provvedono a fare le dovute indagini, verifiche, ed in caso, ad inviare i  relativi avvisi di garanzia, quando dovuti, o di chiusura dell’indagine. La mancata notifica dichiarata dal Sindaco potrebbe quindi significare nulla, esistendo sicuramente il procedimento giudiziario in questione ed essendo le indagini ancora aperte. Al di la di tutto, o il sindaco ha mal comunicato la sua volontà di salvare i posti di lavoro, o i dipendenti non si sono sentiti tutelati. Altrimenti non si spiegherebbero le denunce. E soprattutto, trattandosi peraltro di un sindaco del M5S che sulle posizioni giudiziarie degli amministratori o esponenti di altri partiti ha sempre tenuto una posizione tutt’altro che garantista, basterebbe che Cozzolino richiedesse al Tribunale e poi esibisse il proprio “335” ossia la certificazione dei procedimenti in corso a proprio carico, per mettere a tacere una volta per tutte quelli che lui definisce pseudo giornalisti e soprattutto per porsi finalmente in modo del tutto trasparente di fronte alla cittadinanza.

VIDEO


Condividi

ULTIME NEWS