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È scontro sui rifiuti di Roma

È scontro sui rifiuti di Roma

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ROMA – È scontro aperto fra il Comune di Roma e la Regione Lazio sui rifiuti della Capitale. L’emergenza è infatti al centro di un duro botta e risposta fra le due amministrazioni, con l’assessora all’Ambiente di Roma, Pinuccia Montanari, che ‘scarica’ responsabilità e colpe su Partito Democratico e giunta Zingaretti e la Regione che risponde a tono, con una nota del suo assessore ai rifiuti, Mauro Buschini. Nel mezzo, l’intervento del ministro dell’Ambiente Galletti, che avverte: “Roma non può permettersi un’emergenza rifiuti come quella che si sta prefigurando ancora una volta”.

Dopo le polemiche dei giorni scorsi sul destino dei rifiuti romani, a scatenare l’ira della Regione è stata ancora una volta una dichiarazione dell’assessora capitolina: “Noi – scrive stamani su Facebook Pinuccia Montanari -, a differenza di Renzi e del Pd, non facciamo campagna elettorale ma pensiamo all’interesse delle persone. C’è il sospetto che qualcuno voglia speculare, politicamente ed economicamente, sulle spalle dei cittadini e proponga tariffe fuori mercato per mettere in difficoltà le amministrazioni e gli abitanti di Roma. No agli sciacalli della politica”.

“Facciamo chiarezza – ha aggiunto -. Tutti sanno che dal 2013, anno di chiusura della discarica di Malagrotta con il Pd che si dimenticò di pianificare una alternativa, il piano regionale del Lazio non è stato ancora aggiornato: di conseguenza, la Regione non riesce a trovare una alternativa per accogliere le tonnellate di indifferenziato prodotte da cittadini e imprese. Al momento Roma raccoglie i rifiuti e prova a conferirli nelle poche strutture della Regione che, però, sono evidentemente insufficienti”.

“Si tratta di un sistema fragile che stiamo rendendo forte e stabile con la richiesta di autorizzazioni per costruire impianti di compostaggio e di riciclo; con l’estensione della raccolta differenziata spinta a oltre 1 milione abitanti nel 2018. Quindi – aggiunge l’assessore – ci auguriamo che l’Abruzzo dia il via libera alla richiesta di accogliere rifiuti in impianti di Trattamento Meccanico Biologico: si tratta di una richiesta presentata da Ama alla Regione Lazio lo scorso 22 ottobre ma che Zingaretti ha sbloccato soltanto dopo un mese per un ‘mancato funzionamento del sistema informatico’”.

“Dispiace – ribatte con una nota l’assessore ai Rifiuti e l’Ambiente della Regione Lazio, Mauro Buschini – che l’assessora Montanari preferisca polemizzare e non dire la verità sul perché l’aggiornamento del piano regionale sui rifiuti non sia stato definitivamente approvato: il Piano Regionale di gestione dei rifiuti è in via di aggiornamento, ma fermo a causa delle mancate risposte di Roma Capitale e della sua Città Metropolitana, che dovevano arrivare entro il 30 settembre 2017″. Lo dichiara in una nota .

“La legge impone ai Comuni e alle Province di scegliere i siti di smaltimento e alla Regione di includerli in un piano regionale – prosegue -. Se i Comuni e le Province non scelgono, la Regione non può pianificare. Sarebbe, se lo facesse, un abuso e un arbitrio. Questo dice la legge, ma per l’assessora Montanari, evidentemente, le leggi non valgono. Insistere sul fatto che la Regione Lazio deve dire a Roma Capitale dove deve smaltire i suoi rifiuti è come invocare un comportamento contra legem”.

“Piuttosto, Roma Capitale rispetti la legge: risponda alla sollecitazione della Città Metropolitana del luglio 2017 dicendo dove vuole realizzare gli impianti di smaltimento dei sui rifiuti residui così permettendo alla Città Metropolitana di rispondere alla Regione la quale, finalmente, potrà adottare un nuovo piano – spiega Buschini -. Lo dimostra la nota della città metropolitana di Roma del 18/12/2017, la quale ammette di non aver risposto alle sollecitazioni della Regione per avere gli atti necessari ad andare avanti con il piano. Cercare di mischiare le carte, magari per cercare di dare la rappresentazione di uno scaricabarile non aiuta a svuotare i cassonetti. È un modo sconsiderato di agire, di usare le leggi e di negare la verità. Con le bugie e l’arroganza non si va da nessuna parte”.

“L’accordo con la Regione Abruzzo – sottolinea poi Buschini – il Lazio lo ha siglato il 16 ottobre 2014, valido per un anno. Poi rinnovato annualmente il 16 ottobre 2015 e pure nel 2016 e 2017. Da più di tre anni Roma Capitale chiede alla Regione Lazio di accordarsi con l’Abruzzo per conferire rifiuti romani in quella, generosa e solidale Regione ed il Lazio ha sempre siglato gli accordi necessari. Il 22 ottobre scorso Roma Capitale ha chiesto alla Regione Lazio di concordare con l’Abruzzo maggiori quantità di rifiuti romani da portare in quella regione. Richiesta da noi inoltrata e in attesa di risposta. Falso e insopportabile essere, ora, accusati di inerzia quando, proprio grazie alla nostra azione mediatrice, Roma Capitale ha esportato in Abruzzo, in tre anni, oltre 100.000 ton di rifiuti romani”.

“In ogni incontro che ho convocato Roma Capitale ha sempre negato l’esigenza di una discarica, l’esigenza di impianti, per non fare scelte – aggiunge Buschini – E la si smetta di dire che si stanno progettando impianti di compostaggio, che indubbiamente servono per il rifiuto differenziato, ma oggi Roma ha esigenza di trattare rifiuto indifferenziato e l’assessore Montanari non può pretendere con arroganza di usare quelli degli altri, accusando di inerzia tutti coloro che cercano di darle una mano”.

“In ultimo bene chiarire che i costi dell’Emilia Romagna li conosceva da tempo, non sono stati la sorpresa delle ultime ore – conclude -. Il mio non è uno scaricabarile, ma un chiarimento davanti ad un inaccettabile comportamento verso la città e le istituzioni. Termino augurandomi che da parte del Comune di Roma si chiuda questa triste la stagione dell’attacco a mezzo stampa e poi della successiva telefonata di ringraziamento per la collaborazione offerta”.

E nel mezzo dello scontro fra Comune e Regione, arriva l’avvertimento del ministro Gian Luca Galletti: “Roma non può permettersi un’emergenza rifiuti come quella che si sta prefigurando ancora una volta. Se da una parte vedo tanta solidarietà istituzionale da alcune Regioni, penso innanzitutto all’Emilia Romagna come anche all’Abruzzo, dall’altra devo segnalare logiche che nulla hanno a che vedere con la gravità e l’urgenza del problema”.

“Il ministero – continua Galletti – ha promosso in questi mesi un tavolo tecnico con Regione e Comune per affrontare i nodi strutturali che compromettono la chiusura del ciclo integrato dei rifiuti: da lì è emerso ciò che è chiaro a tutti, ovvero la cronica carenza impiantistica che determina una situazione particolarmente delicata nella Capitale. La mia disponibilità a cercare una soluzione non è mai mancata: ma se il ragionamento di partenza è dare un colore politico ai rifiuti si rischia grosso”. (Adnkronos)


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