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Tentano di rubare a casa di un poliziotto: arrestate

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VITERBO – Forzano la porta di un appartamento per tentare di rubare ma all’interno trovano un poliziotto che le insegue e le blocca. 

L’episodio si è registrato la mattina di ieri quando un poliziotto in servizio presso la Questura di Viterbo  all’interno del proprio appartamento sito nel capoluogo udiva suonare ripetutamente  dapprima il   citofono e poi il campanello  di casa.  Il poliziotto, quindi, considerata l’insistenza,  dalla stanza da letto si dirigeva verso l’ingresso  ma  in fondo al corridoio, notata la presenza di due donne, dopo essersi qualificato qualeappartenente alla Polizia di Stato , intimava loro di fermarsi.

Le due,  incuranti di tutto ciò, si davano alla fugauscendo dal palazzo,  ma venivano inseguite dall’Agente che riusciva a bloccarle a poche centinaia di metri dallo stabile. (agg. 13/01 ore 11.24) segue

L’INTERVENTO DELLE FORZE DELL’ORDINE. Sul posto convergevano poi gli equipaggi dell’Ufficio Prevenzione e Soccorso Pubblico della Questura di Viterbo che, allertati da un cittadino che aveva assistito alla scena, prendevano in consegna le donne.

Le due, poi identificate come nomadi, di 33 e 23 anni,  venivano quindi condotte in ufficio per i successivi accertamenti a seguito dei quali  emergevano oltre a numerosi precedenti anche una serie di provvedimenti  a carico delle stesse.

In particolare la trentatreenne risultava essere stata già sottoposta nel 2015 dal Questore di Viterbo all’allontanamento dalla città mentre  la ventitreenne era addirittura ricercata per  diverse pene da scontare e anche per furti già commessi in zona. (agg. 13/01 ore 12)

IN MANETTE. Le due nomadi sono state quindi tratte in arresto per tentato furto aggravato e possesso di strumenti atti allo scasso e, la trentatreenne denunciata per inottemperanza al foglio di via obbligatorio  mentre la più giovane,    con provvedimento del Questore,allontanata dalla città.

Nella giornata di ieri,  in sede di giudizio direttissimo, è stato convalidato l’arresto e disposta,  come misura cautelare,  l’obbligo di firma per le due donne.

Per la ventitreenne la Squadra Mobile ha eseguito un ordine di carcerazione emesso dalla Procura di Ascoli Piceno e la stessa è stata quindi tradotta presso il carcere di Rebibbia. (agg. 13/01 ore 12.30)

 


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