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Via del Mattatoio, c’è anche chi ha filmato il pestaggio

Via del Mattatoio, c’è anche chi ha filmato il pestaggio

Parla Abdul, accusato di lesioni gravissime: "Mi dispiace per quello che è accaduto, ho reagito di istinto quando ho visto mia moglie in serio pericolo". Durante le fasi concitate della lite qualcuno avrebbe usato il telefono per riprendere la scena dell’accoltellamento

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CIVITAVECCHIA –  Emergono dettagli sconcertanti sul pestaggio di via del Mattatoio, culminato venerdì pomeriggio con il ferimento di un 60enne rumeno. È proprio l’accoltellatore a parlare: Abdu, marocchino 41enne, è molto conosciuto a Civitavecchia. Vive in città da 20 anni, fa il cuoco e abita proprio in via del Mattatoio con la giovane moglie e con la figlia di 7 anni.

Sono giorni duri per lui, sta vestendo malissimo i panni dell’aggressore: “Vivo qui da tanti anni – ha raccontato – mai mi è capitata una cosa del genere». L’uomo aggredito è fuori pericolo, per lui i parenti chiedono ‘‘giustizia’’, gli stessi parenti che insieme all’uomo ferito hanno partecipato alla mega lite sfociata poi in un pestaggio e che hanno rimediato tutti una denuncia per rissa aggravata. Hanno fornito la loro versione agli organi di informazione, ora lo fa anche Abdul: «Basta guardare il viso di mia moglie per capire”. (agg. 30/01 ore 10) segue

IL RACCONTO. Lei, Saida, capo coperto e alluce destro steccato per la frattura rimediata, ha sul volto i segni marcati dell’aggressione subita. “Stavamo uscendo di casa – ha aggiunto la donna – tutto è accaduto in pochi minuti”. Uno scambio di insulti tra la coppia di rumeni che passava davanti casa dei nordafricani a bordo di un tre ruote, la risposta al vetriolo e  parte la scintilla. “Il ragazzo ha provato a colpirmi con un paio di forbici – ha riferito Abdul – la donna che era con lei ha aggredito fisicamente mia moglie. In pochi minuti, richiamati dalle urla, è arrivata l’intera famiglia di rumeni che vive poco distante, tutti armati di bastoni e catene. Hanno utilizzato anche la bombola di gas per colpirmi”.

Un italiano residente in zona, intervenuto per placare gli animi, si è visto arrivare un vaso sulla bocca. A quel punto, con la moglie sanguinante per terra tra le grinfie degli aggressori, Abdul ha perso la testa, ha afferrato un coltello dalla sua Mercedes parcheggiata davanti casa e ha colpito il primo che gli è capitato davanti: il capofamiglia, trasportato poi in fin di vita al San Paolo dove gli è stato asportato un rene nel corso di un intervento chirurgico.

“Per fortuna è arrivata la Polizia – ha commentato Abdul – io avevo quel coltello in macchina perché l’avevo usato due giorni prima per tagliare la corda che mi è servita per legare un materasso da trasportare”.  La magistratura sta analizzando l’intera vicenda, basandosi sugli elementi raccolti dagli inquirenti del commissariato, ora la palla passa all’avvocato Annamaria Guerri che difende Abdul.(agg. 30/01 ore 11)

IL VIDEO. “Quando ho visto che stavano massacrando mia moglie ho sentito il dovere di difenderla – ha concluso il cuoco – qualcuno ha anche girato un video col telefonino durante la rissa, che caso strano quando la Polizia ha tentato di acquisirlo era appena stato cancellato. Paura che possa emergere la verità? Io devo avere un buon rapporto con Dio, mai avrei pensato che tutto questo sarebbe successo  a me. Mi dispiace profondamente, ma ero solo con mia moglie contro un gruppo inferocito. Mi limito a raccontare la verità, credo sia la cosa migliore da fare”. (agg. 30/01 ore 11.30)


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