Vicenda Tarallo, Tidei chiede ad Enel la riassunzione
CIVITAVECCHIA – Pietro Tidei chiede all’amministratore delegato e presidente di Enel Italia, Carlo Tamburi, di riassumere Ernesto Tarallo. Lo fa con una lettera in cui evidenzia la situazione del lavoratore licenziato da Tirreno Power che, fino a ieri, era impegnato in uno sciopero della fame. (agg. 07/02 ore 19.27) segue
LA SEGNALAZIONE. “Mi sentirei – scrive il dem – di segnalare l’opportunità di rifarsi a un’interpretazione letterale e più diretta di quella fin qui fornita dall’Enel del contenuto dell’accordo, firmato il 17 febbraio 2004 presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, che prevedeva a favore della stabilità del posto di lavoro il prioritario assorbito del personale dell’impianto di Torrevaldaliga Sud in carico a Tirreno Power. Da ultimo – prosegue Tidei – sottolineo che l’importante accordo tendeva a tutelare ben altri livelli occupazionali in chiave compensativa, per i disagi ambientali provocati dall’emissione delle centrali a carbone, ma non ha fin qui mai trovato attuazione”.(agg. 07/02 ore 20)
L’APPELLO. Tidei conclude facendo appello alla sensibilità del colosso energetico. Intanto Tarallo interrompe lo sciopero della fame e dà le motivazioni sulla sua pagina social: “Una volante della Polizia mi ha accompagnato al commissariato di via Guido D’Arezzo, dove mi e stato notificato un esposto da parte di Enel tramite il responsabile della sicurezza”.
Tarallo chiede un intervento più deciso da parte del sindaco di Civitavecchia Antonio Cozzolino: “Dica se la convenzione tra Enel e Comune non è più valida, spiegando in base a quale documento, e che applichi quanto previsto dall’articolo 9 della convenzione stessa, ovvero la chiusura della centrale Enel di Torrevaldaliga Nord in caso di mancato rispetto dell’accordo citato” e, dopo la decisione di interrompere lo sciopero della fame, promette: “Da qui non mi muovo”.(Agg. 07/02 ore 20.30)