Una panchina rossa contro la violenza sulle donne
di TONI MORETTI
CERVETERI – Luciano Romeo, già candidato sindaco nel 2012 con una lista civica, sensibilissimo alle problematiche che riguardano la difesa dei diritti delle donne da molto tempo insiste ad incentivare il comune a sposare il progetto Panchina Rossa, dedicare cioè una panchina dipinta di rosso in un posto visibile della città come immagine simbolica che porti a delle riflessioni e nuovi stimoli culturali alla violenza contro le donne, allo sradicamento di questa cultura persistente e difficile da estirpare. A tale scopo invia a suo tempo una lettera aperta al sindaco, al presidente del consiglio agli assessori e ai consiglieri tutti. “Il progetto “panchina rossa” è un percorso di sensibilizzazione e di informazione con lo scopo di installare una panchina rossa come monito contro la violenza sulle donne e in favore di una cultura di parità nonché, diversamente rispetto alle mostre temporanee o agli eventi, quale simbolo permanente ogni giorno nelle comunità, nei parchi, nelle piazze per la difesa dei diritti delle donne e contro il femminicidio – scrive Romeo che offre anche dei suggerimenti – Per facilitare le cose potremmo semplicemente dipingere la panchina vicino al chiosco in piazza Aldo Moro, più utile e di passaggio, oppure una in Piazza Risorgimento, più decentrata ma ugualmente simbolo, sta ovviamente a voi decidere per il meglio». L’otto marzo, la giornata della donna, la consigliera comunale Anna Lisa Belardinelli, candidata sindaco per il centro destra alle ultime amministrative annuncia: «Nella giornata internazionale della Donna che non può certo essere considerata una festa, anziché scrivere delle belle parole, ho preferito farmi promotrice di una mozione per impegnare l’amministrazione a collocare una Panchina rossa (o a dipingerne una già esistente), in una posizione ben visibile, sia a Cerveteri capoluogo che nelle frazioni, in segno di rispetto e solidarietà verso le donne vittime di ogni forma di violenza, magari con l’aggiunta della scritta ‘‘La violenza non è mai amore’’. Questo perché purtroppo la violenza sulle donne è ormai una piaga sociale che deve essere contrastata con ogni mezzo. E una panchina rossa, a differenza delle mostre temporanee e degli eventi, resterà ogni giorno presente come monito per la difesa dei diritti delle donne, contro il femminicidio e la violenza di genere. La Panchina rossa può essere uno strumento per educare le nuove generazioni, come madre penso ai bambini che la vedranno e ai quali sarà spiegato il reale significato di quella panchina. Ringrazio i miei colleghi di squadra i consiglieri Lamberto Ramazzotti e Luca Piergentili che hanno condiviso con entusiasmo la mia iniziativa, firmando la mozione». Sembra l’esito scontato di un teorema: Come volevasi dimostrare “Ciò che è giusto non è mai di parte”.