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Azzopardi: ''Combatteremo in tutte le sedi''

Azzopardi: ''Combatteremo in tutte le sedi''

L’amministratore delegato di Port Mobility fa chiarezza dopo la notizia del decreto ingiuntivo da 4 milioni di Royal Bus: ''Lo impugneremo. Il tribunale non ha validato niente, si è limitato ad emettere l'atto con la fattura, che non ha alcun fondamento'' VIDEO

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CIVITAVECCHIA – “La società combatterà in tutte le sedi, siamo sicuri di avere giustizia”. È la dichiarazione di Edgardo Azzopardi amministratore delegato di Port Mobility in merito al decreto ingiuntivo per 4 milioni emesso dal tribunale in favore di Royal Bus. Una conferenza stampa convocata per “ripristinare la verità – ha spiegato Azzopardi – il tribunale non ha validato niente, si è limitato ad emettere il decreto prendendo atto della fattura. Ancora non è stata presa nessuna decisione”.

L’amministratore delegato ha continuato dicendo che, come già anticipato nei giorni scorsi, Port Mobility si opporrà al decreto ingiuntivo ed è fiducioso di uscire vincitore perché, ha detto, “abbiamo ampia documentazione a nostro supporto”. Per quanto riguarda il continuo utilizzo di frasi come ‘‘la società degli Azzopardi’’ l’amministratore delegato ha commentato: “È una famiglia che ha investito in Port Mobility, in difesa dei dipendenti. È una realtà che va rispettata”.

Elemento già a supporto di Port Mobility, secondo Azzopardi, è il fatto che non ci sia stata la provvisoria esecutività. Insomma, secondo l’amministratore delegato, non c’è niente di losco e, anzi, la condotta di Port Mobility è stata sempre corretta e lineare.

Buone notizie per i 26 autisti ex Royal Bus. “Port Mobility – ha detto Azzopardi – ha voluto sistemare i 26 ex dipendenti. 15 di loro andranno con l’impresa Caperna bus mentre 11 con Cialone. In attesa dell’affidamento inhouse”. Insomma gli ex autisti Royal Bus già dal prossimo mese dovrebbero avere nuovamente, e finalmente, uno stipendio dopo mesi.

Azzopardi solleva qualche dubbio anche per quanto riguarda le tempistiche per l’ingiunzione nei confronti di Port Mobility. “Passalacqua – ha proseguito l’amministratore delegato – ha emesso le fatture il 5 dicembre e già il 23 dicembre ha depositato l’ingiunzione, nonostante il fatto che Port Mobility sia sempre stata puntuale con i pagamenti. Inoltre non ha mai detto niente quando sono stati approvati i bilanci di 2014-15 e 16 e il credito non era neppure iscritto in bilancio. Rilevo che tutto quello che ha fatto e detto Passalacqua è tardivo e pretestuoso, nonostante dica di agire per tutelare i lavoratori”. Azzopardi ha continuato chiedendosi perché allora il presidente del cda di Royal Bus non abbia accettato l’offerta di pagamento diretto ai dipendenti durante la trattativa per la vendita dei famosi quattro bus.

Una rassicurazione anche per chi teme che l’ingiunzione possa mettere in difficoltà Port Mobility e far perdere posti di lavoro. Inoltre i legali della società sono al lavoro per valutare se nelle azioni di Passalacqua ci sia qualche evidenza di carattere penale. Dalle parole di Azzopardi traspare che la misura è colma, soprattutto per quanto riguarda i continui attacchi alla sua figura e all’azienda che rappresenta e che dà lavoro a decine e decine di famiglie.

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