«Torre Flavia diventi un’attrazione internazionale»
di TONI MORETTI
CERVETERI – Il titolo di Alfiere della Repubblica è stato introdotto dal Quirinale nel 2010 per premiare giovani minorenni che si siano distinti nello studio, in attività culturali, scientifiche, artistiche, sportive, nel volontariato, oppure abbiano avuti comportamenti ispirati a senso civico, altruismo e solidarietà. Il 12 marzo scorso, il Presidente della Repubblica Mattarella, che ha detto: «Avete manifestato un senso protagonista di cittadini, dimostrando di sentire la corresponsabilità per le sorti comuni del nostro Paese, facendo comprendere che occorre essere protagonisti e costruire il futuro senza chiudersi nella propria dimensione personale, individuale, magari con egoismo», ha insignito del titolo di Alfiere della Repubblica ventinove ragazzi e tra questi un nostro concittadino di quattordici anni, Stefano Martinangeli che frequenta il liceo scientifico Mattei, in prima sezione F.
Sei stato insignito del titolo per l’impegno profuso che riguarda in qualche modo l’oasi di Torre Flavia. Ci vuoi spiegare meglio?
«La mia passione per l’oasi di Torre Flavia è stata una cosa che mi è venuta da piccolo e mano mano mi è sempre cresciuta. E’ una cosa meravigliosa e scoprendo ed entrando nel dettaglio delle sue caratteristiche mi sono sempre più appassionato e mi sono venute anche delle idee. In questo sono stato sempre incoraggiato dai guardia parco, che mi hanno sempre seguito nelle mie intuizioni. Una cosa che vorrei si facesse è un laghetto da sistemare dietro la casetta dell’accoglienza, un laghetto dove accogliere le tartarughe che purtroppo conservando il loro istinto predatorie ed essendo carnivori, lasciate libere creano danni tra di loro perché si feriscono e possono aggredire anche altre specie. Io sfacevo molto volontariato quando un giorno chiamo mio padre che mi disse che aveva ricevuto una telefonata strana dalla presidenza della Repubblica non ho dormito dalla felicita. Ero stato segnalato dal capo guardia parco ad una funzionaria del VVF che aveva ritenuto di segnalarmi per gli Alfieri della Repubblica».
Puoi raccontarci cosa hai provato quando sei entrato al Quirinale?
«Ho provato come paura già quando ho visto i corazzieri. Così maestosi. Poi mi sono tranquillizzato. Lo stupore è stato grosso quando mi trovai nella sala del Quirinale con tutti quegli affreschi antichi. Più andavo avanti e più saliva l’emozione e poi le tante persone presenti, molte note e poi ho visto la conduttrice di linea blu , una mia beniamina, in quanto seguo molto quel programma”
E stare vicino al Presidente Mattarella, che effetto ti ha fatto?
«Del Presidente, all’inizio ero come paralizzato dal pensiero di avere di fronte la massima autorità dello stato, poi mi ha sciolto il suo tipo di linguaggio, confidenziale che ti metteva a tuo agio come se ci fossimo conosciuti da sempre. Lo ho apprezzato molto quando ha detto che noi siamo l’espressione della sua fiducia che ha nei giovani. Mi ha riempito d’orgoglio».
Cosa vedi per il tuo futuro?
«Io vorrei riuscire a fare il biologo marino. Ma ogni tanto penso poi che una volta arrivato, nel mio paese, l’Italia, non riesco a lavorare, perché non la vedo orientata e appassionata alla cura di quanto un biologo marino può fare. Non crea i presupposti per questa professione».
Al tuo sindaco, cosa chiederesti?
«Vorrei chiedergli personalmente che si adoperi nella promozione e nella cura di Torre Flavia, perché possa diventare una attrazione e meta di turismo internazionale. Secondo me ne ha tutte le potenzialità e sarebbe molto bello che egli lo facesse».
Ha le idee chiare, questo ragazzo riccioluto dai capelli corvini con gli occhi illuminati da una intelligenza decisa e creativa che non nascondono un carattere generoso e anche un po’ idealista che dal 12 marzo è Alfiere della Repubblica. Apprendiamo dal Sindaco Pascucci, che nel corso di uno dei prossimi consigli comunali, Stefano sarà oggetto di un encomio da parte del comune di Cerveteri.