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La scuola ‘‘Melone’’  ha incontrato  Salvatore Borsellino

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LADISPOLI – «25 anni fa, quando uccisero mio fratello, mia madre ci chiamò e ci chiese di andare in ogni dove per parlare di Paolo. “Finché qualcuno parlerà di lui, Paolo non sarà morto”. Io ho tenuto fede a quella promessa, per questo sono qui con voi stamattina».
Con un velo di emozione così ha cominciato a parlare ai ragazzi Salvatore Borsellino alzando con una mano un libro dalla copertina rossa che ricorda e parla della famosa agenda rossa, fatta sparire il giorno dell’attentato, del magistrato Paolo Borsellino che conteneva la sua condanna a morte: i progressi delle sue indagini sulla trattativa fra Stato e mafia. (Agg. 25/03 ore 10.53) Segue

L’INCONTRO. Grazie al supporto di Francesca Toto ed alla associazione “Agende rosse”, i ragazzi della “Melone” hanno potuto conoscere ed ascoltare la voce del fratello di Paolo, magistrato martire della lotta alle ingiustizie, Salvatore Borsellino, sceso a Fiumicino per dirigersi direttamente alla nostra Scuola. (agg. 25/03 ore 11.30)

IL RICORDO DELLA GIOVANE STUDENTESSA UNIVERSITARIA. Prima di entrare nel vivo del suo discorso, ha voluto rcordare una giovane studentessa universitaria, impegnata sul campo nella lotta alla mafia, cui una malattia ha impedito di continuare a vivere e a lottare in nome della legalità e della giustizia. 
Ma la tristezza malcelata, per questa prematura scomparsa, ha subito ceduto il posto alla speranza che l’opera ed il sogno di Paolo non svaniscano, che ci sia sempre qualcuno che con coraggio e forza combatta in nome della legalità. (Agg. 25/03 ore 12)


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