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GLI AUGURI DEL VESCOVO: “Fare Pasqua vuol dire vivere da nuova creatura”

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*di LUIGI MARRUCCI

 

“I discepoli si avvicinarono a Gesù e gli dissero: ‘Dove vuoi che prepariamo per te, perché tu possa mangiare la Pasqua’? E rispose: ‘Andate in città da un tale e ditegli: il Maestro dice: il mio tempo è compiuto, farò la Pasqua da te, con i miei discepoli” (Mt 26,17-18).

La domanda dei discepoli, oggi è sostituita dalle nostre domande, dalle tante, che escono dalle labbra e dal cuore e che ci coinvolgono nei vari aspetti di gioia e di dolore: “Dove vuoi che prepariamo per te?… dove vuoi fare la Pasqua, Signore”?

E, nel silenzio del cuore, aperto all’ascolto, Lui ripete: “Farò la Pasqua da te, insieme ai mei e tuoi amici”.

Amico, il Maestro viene nella tua casa, nella tua vita, viene da te, viene in modo personale, anche se non esclusivo.

Il Maestro non viene da solo, viene con i fratelli, con i tuoi familiari, i parenti, gli amici, con quanti si fanno compa- gni di viaggio durante la tua esistenza.

Fare Pasqua allora vuol dire fare esperienza personale e comunitaria con Gesù e con i fratelli;

fare Pasqua vuol dire riprendere il cammino della gioia cristiana;

fare Pasqua vuol dire ricominciare dopo l’ennesimo fallimento;

fare Pasqua vuol dire vivere da nuova creatura, da persona rigenerata nel corpo e nello spirito.

Auguri dal profondo del cuore,

S. E. Monsignor Luigi Marrucci

 

*Vescovo della Diocesi Civitavecchia-Tarquinia


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