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Total Erg: il caso arriva al Senato

Total Erg: il caso arriva al Senato

L'esponente di Forza Italia Gaetano Quagliariello ha presentato un'interrogazione al Ministro delle Infrastrutture e Trasporti in merito al contenzioso tra la società petrolifera e l'Authority. Chiesto di confermare o meno lo stato di "default tecnico" di Molo Vespucci e di valutare l'ipotesi di un commissariamento dell'ente. "Inerzia ed immotivata mancanza di iniziativa da parte del presidente dell'Adsp Francesco Maria di Majo"  IL TESTO DELL'INTERROGAZIONE

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CIVITAVECCHIA – La spinosa vicenda del contenzioso milionario tra Total Erg ed Authority arriva al Senato. Nei giorni scorsi, infatti, l’esponente di Forza Italia Gaetano Quagliarielloha deciso di accendere i riflettori sulla questione, presentando un’interrogazione al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti. Nell’atto di sindacato ispettivo viene ripercorso quanto accaduto negli ultimi danni, dall’aumento dell’aliquota della tassa portuale relativa ai traffici di oli minerali e carbone negli anni  2012 e 2013, a quello della sovrattassa sulle merci di ogni tipo del 2015, citando i vari ricorsi al Tar, al Consiglio di Stato, al Presidente della Repubblica, per arrivare all’ultima decisione della Corte di Cassazione di dicembre. (agg. 19/04 ore 10.21) segue

L’INTERROGAZIONE. “A seguito delle diverse sentenze – scrive Quagliariello – l’Adsp del Mar Tirreno Centro settentrionale si trova oggi in uno stato di “default tecnico”, in attesa della ulteriore decisione del Consiglio di Stato (fissata per la fine di luglio ndr)”. E critica l’atteggiamento del presidente dell’Adsp Francesco Maria di Majo, parlando di “inerzia perché – ha aggiunto – per tutto l’anno 2017, pur essendo a conoscenza della grave e preoccupante situazione creatasi per l’equilibrio dei conti dell’ente a seguito delle predette sentenze, non ha ritenuto, né di addivenire ad un accordo transattivo con TotalErg o suoi aventi causa, né tanto meno di approvare un nuovo decreto di revisione delle aliquote, motivandolo adeguatamente in considerazione della realizzazione della darsena traghetti e servizi del porto di Civitavecchia, opera infrastrutturale rientrante tra quelle per le quali la legge n. 84 del 1994 ha attribuito alle autorità portuali la potestà impositiva della sovrattassa”. Secondo Quagliariello, infatti, sarebbe stato necessario “riproporre l’aumento dell’aliquota della tassa, con la descritta adeguata motivazione, per circa un euro a tonnellata, risultando del tutto evidente – ha sottolineato – come la immotivata mancanza di iniziativa da parte del presidente dell’Adsp abbia causato all’ente un mancato introito di circa 10 milioni di euro nel solo anno 2017; anno in cui il network ha movimentato circa 10 milioni di tonnellate di rinfuse liquide (oli minerali) e carbone”.  (agg. 19/04 ore 11)

LA RICHIESTA AL MINISTRO. E così il senatore di Forza Italia chiede al Ministro se, innanzitutto, sia a conoscenza dei fatti rappresentati e, nel caso, che tipo di valutazioni intenda esprimere al riguardo. Inoltre chiede “se sia confermato o meno lo stato di “default tecnico” dell’ente, se ritenga – si legge nel documento – che quella che all’interrogante appare come inerzia del presidente dell’Autorità di sistema portuale costituisca colpa grave, da cui sia derivato un danno all’ente per le mancate entrare che l’aumento della tassa avrebbe consentito”. E ancora “quali azioni intenda porre in essere per evitare il possibile dissesto dell’ente e se non ritenga, alla luce di quanto descritto – ha aggiunto Quagliariello – di aprire un procedimento amministrativo per valutare in sede di istruttoria se si configurino elementi di mala gestio dell’ente, tali da rendere necessario il commissariamento dello stesso”. (agg. 19/04 ore 11.30)

DUBBI SULLA SCELTA DI DI MAJO. Il senatore rappresenta dubbi anche sulla scelta proprio del presidente di Majo, chiedendo al Ministro “se, anche alla luce di quanto illustrato, e valutate le dichiarazioni dell’avvocato Di Majo, contenute nel suo curriculum vitae, sia stata verificata l’effettiva avvenuta collaborazione dello stesso con la Presidenza del Consiglio dei ministri – ha aggiunto – e se comunque la semplice partecipazione, in qualità di consulente a progetto di un soggetto terzo, alla “finalizzazione” di uno studio sulla riforma portuale, costituisca o meno requisito di “comprovata esperienza e qualificazione professionale nei settori dell’economia dei trasporti e portuale”, richiesto per la nomina a presidente di Autorità di sistema portuale”.(agg. 19/04 ore 12)

IL TESTO DELL’INTERROGAZIONE


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