È guerra a Tirreno Power
CIVITAVECCHIA – “L’impianto di Tirreno Power non rispetta i parametri di sicurezza”. Lo ha ribadito il segretario dell’Ugl Fabiana Attig nel corso del tavolo che si è svolto questa mattina al Pincio, alla presenza del sindaco Antonio Cozzolino, del delegato Francesco Fortunato, dei vertici della centrale, della capofila dell’Ati che ha vinto l’appalto e della rappresentante della Cgil Francesca Megna.
Un incontro fortemente voluto dai sindacati e dall’amministrazione, per fare il punto sulla questione legata all’ennesimo taglio di personale nell’impianto – dopo quello di dicembre di circa 20 lavoratori diretti – questa volta relativo all’appalto delle pulizie industriali. Con il nuovo appalto i dipendenti interessati sono passati da 12 a 4 per coprire 16 ore settimanali. Troppo pochi per i sindacati che ne hanno chiesti almeno 8, o comunque 6 come auspicato dall’amministrazione. Ma Tirreno Power non sarebbe disposta ad arretrare di un passo “nonostante – ha spiegato Attig – non sia ancora stato possibile vedere il capitolato d’appalto e valutare la clausola sociale. Parliamo oggi di una gara Global Service da 17 lotti che andrebbe coperta soltanto con 14 unità lavorative. La situazione è drammatica. Noi come Ugl siamo stati pazienti, abbiamo partecipato a riunioni improduttive con l’azienda, incontri senza contenuti: ora diciamo basta. Siamo pronti ad accendere davvero i riflettori sul quarto gruppo, ormai dismesso e fatiscente, con una denuncia alla Procura con un’informativa da inviare a tutti i consiglieri comunali, armando una crociata per la quale chiediamo l’intervento anche del Sindaco, dei consiglieri regionali e dei deputati del territorio”. (SEGUE)
IL QUARTO GRUPPO – E proprio sul quarto gruppo ci sono dubbi e riserve. Nel 2010 il Ministero dell’Ambiente aveva negato la messa in esercizio in continuo di quella che sarebbe dovuta essere una “riserva fredda”, chiedendo un piano di smantellamento. Ma quel gruppo è ancora lì, c’è chi parla della presenza di amianto, con l’area che sarebbe stata recintata e l’ingresso interdetto. Anche le immagini riprese dal Google Earth delineano una situazione poco rassicurante, evidenziando lo stato di degrado del gruppo. L’azienda al tavolo di questa mattina ha negato la messa in opera, garantendo come tutto sia a norma dal punto di vista ambientale e della sicurezza. “Allora andiamolo a verificare – ha tuonato Attig – e vogliamo essere presenti a questi accertamenti. Perché è impensabile che l’azienda faccia profitto massacrando il territorio. Da dicembre si è registrato un abbattimento del 63% delle unità lavorative dirette ed indirette. Il debito che Tirreno Power deve assorbire lo sta facendo pagare al tessuto sociale di Civitavecchia. È arrivato il momento di porre un freno a questa situazione”. (Agg. 08/05 ore 16.49)
LA REAZIONE DEL PINCIO – Lo ha confermato anche il presidente della commissione lavoro del Pincio, Francesco Fortunato, che ha garantito: “Se arriverà una segnalazione relativa alla pericolosità dell’impianto, saremo costretti ad attivarci presso gli enti preposti e chiedere i dovuti controlli”. Come a dire che saranno a fianco dei sindacati. Perché la misura è colma. “Perché – ha aggiunto – ci siamo sentiti presi in giro. Abbiamo incontrato l’azienda nei giorni scorsi e ci aveva illuso che avrebbe valutato l’ipotesi di un aumento, seppur esiguo del personale del servizio di pulizie, per evitare l’ennesimo problema sociale. E invece siamo stati presi in giro. Oggi l’azienda sta lavorando, e anche bene, e proprio in considerazione dei tagli operati a dicembre al suo personale è costretta a ricorrere agli straordinari. Un atteggiamento impensabile. Da anni Tirreno Power – ha concluso Fortunato – non fa nulla per il territorio. Garantiremo il nostro sostegno alle organizzazioni sindacali, in questo senso”. (Agg. 08/05 ore 17.12)