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Il museo archeologico in primo piano

Il museo archeologico in primo piano

Oggi alle 17,30 nella sala conferenze del museo di Villa Giulia  si parlerà anche di Allumiere Relatori saranno Fabrizio Vallelonga e l’assessora Brunella Franceschini

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ALLUMIERE – Il museo di Allumiere al centro dell’attenzione grazie al ciclo di conferenze promosso dal museo nazionale etrusco di Villa Giulia. Oggi pomeriggio alle 17,30 nella sala conferenze del museo di Villa Giulia, dopo una lunga carrellata di 41 museI civici tra Lazio, Umbria e Toscana, il ciclo di Storie di Persone e di Musei si conclude trattando del museo Archeologico Naturalistico di Allumiere (RM) “AdolfoKlitsche de la Grange”. (Agg. 18/05 ore 8.19) segue

L’EVENTO. Relatori saranno Fabrizio Vallelonga, consulente scientifico del Museo e Brunella Franceschini, assessore alla Cultura del Comune. Il museo è situato nel centro storico, nell’antico Palazzo della Reverenda Camera Apostolica, risalente al 1580. Venne fondato come Antiquarium nel 1959, riconosciuto come museo nel 1962 e riallestito nel 1996 con i materiali provenienti dai depositi archeologico-pleistocenici di Monte Riccio e della Ficoncella: vi sono illustrate le trasformazioni geoambientali del comprensorio dei Monti della Tolfa dalla preistoria all’età moderna, tramite una ricca documentazione multidisciplinare, con particolare riguardo al tema dello sfruttamento delle risorse minerarie. Il percorso, centrato sull’esposizione di materiali originali, modelli e ricostruzioni in scala, è organizzato quindi in quattro sezioni: paleontologica,archeologica, geo- mineraria e naturalistica.Particolarmente ricca è la documentazione sull’estrazione e la produzione dell’allume cui è legatala storia locale (inaugurata nel 1998, la sezionegeomineralogica è arricchita dal modello funzionantein scala dell’Opificio dell’allume donato dall’Istituto diGeologia dell’Università «La Sapienza» di Roma).  (Agg. 18/05 ore 9)

LA SEZIONE ARCHEOLOGICA. La sezione archeologica espone materiali che vanno dal Paleolitico al Rinascimento, mettendo in luce gliaspetti più significativi della vita quotidiana e delle attività produttive. Tra i resti paleontologici si segnalano i frammenti di Elephas antiquus, mentre le industrie litiche, databili a circa 450mila anni fa, sono le più antiche tracce delle prime comunità umane dei monti della Tolfa e tra le più significative del Lazio. Nel campo della ricerca e della didattica le attività del museo sono di ampio respiro: si segnalano laboratori di archeologia sperimentale e laboratori naturalistici rivolti alle scuole di ogni ordine e grado.(Agg. 18/05 ore 9.30)
Rom. Mos.
 


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