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''Ho diritto ad una vita normale''

''Ho diritto ad una vita normale''

Un disabile di Santa Marinella chiede l’abbattimento delle barriere architettoniche

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S.  MARINELLA – Storie come quelle di Alessandro, un ragazzo portatore di handicap che non si è arreso alla sua disabilità, sono da prendere come esempio per chi è stato più fortunato nella vita. Alessandro, comunque, chiede rispetto per le persone come lui e dalle pagine social manda un messaggio ai candidati sindaco. «Studio Economia, vivo a S. Marinella, ho venti anni e come tutti i ragazzi della mia età ho diversi interessi e molti sogni nel cassetto – dice Alessandro – amo la musica e vorrei poter condividere questa passione con gli altri ragazzi, in un paese che dovrebbe essere inclusivo per definirsi civile. Ma se voglio condividere uno spazio ho bisogno di mamma e papà che, armati di buona volontà, facciano da montacarichi o mi aiutino nello slalom tra i più creativi e bizzarri limiti architettonici. Vivo in un posto di mare ma a me, qualcuno che si reputa normodotato, ha dato solo il privilegio di guardarlo dalla finestra, poiché qui non ci sono spiagge attrezzate, tanto meno scivoli che mi consentano di godere di un bel tuffo rinfrescante in piena estate, non riesco neanche ad arrivare sulla battigia. Vorrei potermi fare anche un bel giro per Santa Marinella e, magari, concedermi un gelato, ma per me questo è un lusso poichè i marciapiedi sono spesso stretti, disconnessi e sprovvisti di scivoli, così anche il gelato diventa solo un miraggio, a meno che qualcuno di buona volontà non mi accompagni. Grazie a questo spazio e agli amici del M5S, condivido con voi questi pensieri, poiché per la prima volta mi è sembrato di rivolgermi a persone, senza dover gratificare qualcuno elemosinando promesse e senza riceverne in cambio, per cui invito i sindaci e i consiglieri, che per l’ennesima volta vedo impegnati nella candidatura, a voler provare il brivido della corsa ad ostacoli sulle mie due ruote». «Io reclamo un mio diritto – conclude il disabile – pretendo di dare seguito agli insegnamenti della mia famiglia, pretendo la mia autonomia, per poter un giorno avere anche io una mia famiglia. Non ci sto a vedere calpestati i miei diritti”.


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