Nomi locali nella lista di San Marino
CIVITAVECCHIA – Cantanti, manager, calciatori, industriali, altri vip. E’ lungo 1170 nomi l’elenco dei ‘‘correntisti” della Smi Bank, la banca di San Marino sospettata di riciclaggio. E adesso la lista, datata 2009, ottenuta dalla procura di Roma soltanto giovedì scorso con una rogatoria internazionale, è all’attenzione della Finanza e dell’Agenzia delle Entrate. Un catalogo di possibili evasori. Ma tutto è ancora da accertare. Tra questi nomi, 8 sono di civitavecchiesi e uno di Cerveteri.Si tratta di imprenditori locali – fondamentalmente quattro persone, gli altri sono tutti parenti di un noto commerciante ed ex politico – che in alcuni casi hanno chiuso il conto già da tempo, mentre in altri casi hanno riportato i soldi in Italia usufruendo dello scudo fiscale. Al momento, nessuno di loro sarebbe iscritto nel registro degli indagati, né sarebbe ancora stato avviato alcun accertamento, che comunque sicuramente scatterà nei prossimi giorni, intanto per ‘‘scremare’’ chi ha ‘‘condonato’’ l’eventuale evasione con lo scudo e chi invece dovrà giustificare l’apertura del conto nella banca del Titano, la provenienza dei soldi depositati off-shore ed eventualmente la mancata dichiarazione in Italia.
Il pm Perla Lori, titolare del fascicolo per riciclaggio punta a chiarire da dove arrivino e come vengano investiti i soldi gestiti da E. M. P., ex ambasciatore di San Marino in Spagna e consorte di Clara Nasi, torinese ”doc”, imparentata con gli Agnelli. E’ da lui che partono gli accertamenti della finanza e l’inchiesta della procura di Roma. Lo scorso anno, il conte era stato sospeso dalla carica di ambasciatore, proprio quando gli inquirenti avevano disposto le perquisizioni in una serie di finanziarie italiane nelle quali ricopriva cariche sociali. Ma, soprattutto, dal 2006, E. M. P. ha rilevato una finanziaria, la Smi, nata dalle ceneri della banca del Titano. E’ la Smi bank che controlla una serie di società italiane. E proprio attraverso le finanziarie di casa nostra sarebbe avvenuta la raccolta del denaro, quello dei 1170 correntisti. Soldi che poi finivano a San Marino senza rischiare controlli. Non solo, in alcuni casi le somme potevano allo stesso modo tornare in Italia. Un’operazione di riciclaggio, per la procura, che ipotizza un giro di 100 milioni di euro. Oltre a una maxi evasione. Gli indagati sono sospettati di avere occultato oltre un miliardo di euro in dieci anni. Sul registro della procura ci sono solo il nome del conte e degli amministratori delle società. Una quarantina di persone in tutto. A questo proposito, a quanto pare però la pista del riciclaggio non porterebbe a nessuno dei nomi locali presenti nell’elenco. Adesso l’Agenzia delle Entrate dovrà stabilire se alcuni dei correntisti abbiano fatto rientrare quei soldi approfittando dello scudo fiscale. Gli altri dovranno fornire una serie di chiarimenti e forse alla fine saranno costretti a sanare il conto con l’Erario.