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Agraria Tarquinia, il presidente Borzacchi: ''Ereditati debiti per oltre 4 milioni''

Agraria Tarquinia, il presidente Borzacchi: ''Ereditati debiti per oltre 4 milioni''

Il presidente Sergio Borzacchi illustra alla cittadinanza la situazione economico-finanziaria dell’ente di via Garibaldi «L’intenzione ora è quella di gestire al meglio il patrimonio dell’ente e di ricavare utili da investire a favore di tutti i cittadini»

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TARQUINIA – Comincia a delinearsi meglio  la difficilissima situazione economico-finanziaria dell’Università Agraria di Tarquinia.
Pesantissima l’eredità lasciata dalle ex amministrazioni Antonelli e Blasi, anticipata dall’allora commissario Mario Venanzi, e della quale ha riferito venerdì sera in consiglio di amministrazione  il presidente Sergio Borzacchi, che ha chiaramente sottolineato  che «i cittadini hanno il diritto di conoscere la situazione in cui versa l’ente».
Gli elementi salienti della situazione economico-finanziaria dell’Università Agraria di Tarquinia saranno affissi in un manifesto del quale il presidente ha dato lettura  in consiglio.  
Il dato accertato dai tecnici del presidente Borzacchi parla di oltre quattro milioni di buco. Una cifra anche superiore rispetto a quanto si era prospettato all’inizio. 
«Cari concittadini – scrive Borzacchi nel manifesto – l’amministrazione nata dalle elezioni del 10 dicembre 2017, avendo accertato, fina dal suo primo momento del suo insediamento le difficoltà economiche dell’Ente, ha iniziato la propria attività amministrativa riducendo i costi di gestione, iniziando, come primo atto, dalla rinuncia, da parte di tutti gli amministratori, sia all’indennità di carica, sia al rimborso spese, a cui si avrebbe, per legge e per statuto, diritto. Il sottoscritto avrebbe inoltre diritto ad assumere personale per la sua segreteria, come previsto dalla legge e dallo statuto e come peraltro è sempre avvenuto in precedenza, ma ha rinunciato anche a questo beneficio. Queste rinunce, consentono all’ente un risparmio  annuo di circa 100.000 euro».
Una premessa necessaria, prima di presentare i numeri.
I debiti accertati, al 18 gennaio 2018, spiega il presidente,  risultano esattamente pari a 4.396.538,26 euro, di cui 2.034.246,87 euro sono legati a imposte, tasse e contributi Consorzio Bonifica.
Nel manifesto predisposto per la cittadinanza viene specificato che imposte, tasse e contributi riguardano 58 cartelle emesse da Equitalia, notificate nel periodo 2005-2017 e relative agli anni che vanno dal 1998 al 2017, e che la cifra complessiva  degli oltre 2 milioni, comprende sanzioni ed interessi per 1.222.463,06 euro, dovuti al mancato pagamento nei termini. Spuntano anche 834.305,17 euro di contributi previdenziali ai dipendenti, non pagati all’Inps nel periodo 2012/2017. 
Tra i debiti, anche 392.611,63 euro maturati nei confronti di professionisti; 182.531,82 euro di fatture insolute; 474.752,37 euro di mutui e residui di capitale; 22.139,28 euro per le rate del mutuo scadute il 31 dicembre 2017; infine uno scoperto in banca, al 31 dicembre 2017, pari a 455.951,26 euro.
I due mutui stipulati per complessivi 690.000 euro, importo ora ridotto a 474.752,37 per avvenuto pagamento di alcune rate, riguardano inoltre debiti fuori bilancio per 390.00 euro e costi per l’esecuzione dei lavori relativi al secondo stralcio del restauro del casale in località Roccaccia per 300.000 euro. Il costo per la ristrutturazione del casale è stato di 428.051,12 euro, casale che è stato poi concesso in locazione a 550 euro al mese. Da aggiungere anche il fatto che nel 2007 Equitalia ha emesso il fermo amministrativo sui tre automezzi dell’ente per cartelle non pagate, con la conseguenza che gli stessi non possono circolare.
Le verifiche, spiega il presidente Sergio Borzacchi nel manifesto, non sono ancora terminate e «l’ente si riserva di effettuare le opportune comunicazioni agli organi di controllo». 
Ma la macchina amministrativa punta ad andare avanti.
«Stiamo percorrendo tutte le strade possibili per il necessario risanamento – afferma il presidente dell’Agraria Sergio Borzacchi – L’obiettivo di questa amministrazione era e lo è ancora quello di amministrare il patrimonio dell’Ente che è di proprietà di tutti gli utenti e che è costituito da 6.283 ettari di terreno, da un campeggio, da alcuni fabbricati e da circa 300 capi di bestiame, usando la normale diligenza di un qualsiasi produttore agricolo, tanto più accorta, considerata la situazione di difficoltà economica».
«L’intenzione quindi – spiega Borzacchi nel manifesto – è di gestire al meglio il patrimonio dell’ente, di ricavare utili da investire, in vari modi, a favore di tutti i cittadini e soprattutto ridurre i costi che hanno portato debiti accertati pari a 4.396.538,26».


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