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Vertenza Cfft: dalla Regione l'invito alla ragionevolezza

Vertenza Cfft: dalla Regione l'invito alla ragionevolezza

La questione, esplosa ieri mattina con la bananiera dirottata a Livorno e con l'annullamento anche della prossima settimana, è stata ampiamente discussa nel pomeriggio in una seduta fiumw della commissione Trasporti ed Infrastrutture. Da parte di tutti l'invito al buonsenso, chiedendo all'Adsp di non escludere la possibilità di prorogare l'ordinanza fino al prunciamento del Tar. La Filt Cgil conferma lo stato di agitazione, con presidi e sciopero generale   

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CIVITAVECCHIA – Non poteva non sbarcare anche alla commissione Trasporti ed infrastrutture in Regione, convocata ieri per discutere dei progetti di sviluppo del porto e della zona logistica semplificata, la vertenza legata allo scarico dei container. Vertenza esplosa ieri mattina, con la Maersk Northwood, la nave bananiera che sarebbe dovuta sbarcare a Civitavecchia, dirottata su decisione del cliente, Chiquita, a Livorno (nella foto), al Terminal Darsena Toscana, e con l’annullamento anche dell’attracco della prossima giornata. Finché non verrà sbrogliata la questione relativa al mancato accosto alla banchina 24, quella del Terminal Agroalimentare, i dirottamenti saranno certi.

E Cfft dovrà provvedere sempre anche a pagare il trasporto via gomma della merce; in una giornata come ieri il costo è stato di 40mila euro, ma possono arrivare ad oltre 100mila euro quando sono a pieno carico. Ieri infatti sono stati scaricati 83 contenitori: di questi 53 sono stati portati a Civitavecchia, ma 30 sono stati lavorati direttamente a Livorno. A questo punto non c’è nulla di guadagnato. Tutt’altro. Da qui la preoccupazione dei lavoratori della società italo belga per il proprio futuro: d’altronde Chiquita rappresenta da sola circa il 60% del lavoro. 

La preoccupazione è stata manifestata anche nel corso della commissione; in audizione il presidente dell’Adsp Francesco Maria Di Majo che, in apertura, ha affrontato per primo il problema dei container, alla luce di quanto accaduto in mattinata a Civitavecchia. Ha spiegato di aver esperito tutte le possibilità per far sì che venisse trovato un accordo commerciale tra Cfft e Rtc, la società che gestisce il terminal container alla banchina 25, dove da oggi devono necessariamente essere scaricati tutti i container che passano per il porto, compresi quelli delle banane. E sembrava che ad inizio ottobre le basi per raggiungere l’intesa ci fossero. Poi qualcosa è cambiato, in negativo. Ha confermato di aver parlato con Maersk chiedendo i motivi del mancato approdo a Civitavecchia, anche se non è il vettore che decide dove attraccare, ma il cliente che paga il viaggio, in questo caso Chiquita. Ed ha anche sottolineato però come la proroga dell’ordinanza fino al pronunciamento nel merito del Tar del lazio, a giugno, non sia fattibile. Nonostante questo sia stato richiesto a gran voce da tutti, ieri, anche dai consiglieri presenti in commissione. “L’appello di tutti – ha spiegato Gino De Paolis, che aveva proprio richiesto l’audizione – è stato quello alla ragionevolezza e al buonsenso; perdendo traffici si rischia di vanificare quello che può essere poi lo sviluppo del porto e del territorio di cui abbiamo parlato in commissione”.  

Il presidente di Unindustria Civitavecchia Stefano Cenci ha parlato di una situazione delicata e difficile da risolvere. “Da un lato ci sono pareri e regole – ha spiegato – dall’altro posti di lavoro da tutelare. La preoccupazione è tanta. Allo stesso tempo da un lato ci sono le emergenze contingenti, come questa vertenza, dall’altro delle opportunità che non bisogna perdere, come l’avvio della Zls: opportunità che, se fossero state realizzate uno o due anni fa, oggi avrebbero risolto tanti problemi. Oltre alla Zls c’è la Civitavecchia-Orte, il Marina Yachting, la darsena Grandi Masse, l’interporto giunto alla sua ottava asta, la ripartenza del cantiere ex Privilege Yard: se riuscissimo a far partire in fretta almeno uno di questi progetti, potrebbe fare da leva a tutti gli altri. Senza dimenticare le emergenze, che vanno però governate prima per non rischiare di venire governati da queste poi. Oggi occorre fare presto e non perdere tempo: Civitavecchia si trova tra Livorno e Napoli. Nel primo porto verrà realizzata la banchina Europa, con un investimento da oltre 1 miliardo di euro. A Napoli la zona economica speciale, che ha più vantaggi della Zls: se rimaniamo fermi a guardare rischiamo di essere inghiottiti”. 

Intanto il segretario della Filt Cgil, alla luce di quanto emerso ieri in commissione, ha confermato che già oggi verranno aperte tutte le procedure per lo stato di agitazione, che porteranno a presidi – il primo già in concomitanza con il prossimo comitato di gestione portuale – e fino alla proclamazione dello sciopero. “Uno sciopero – ha spiegato Borgioni – per il quale cercheremo di coinvolgere tutto lo scalo, mettendo al centro il sistema porto”.    

 


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