Pubblicato il

''Passaggio ad Acea, in assenza di soluzioni pronti alla mobilitazione''

''Passaggio ad Acea, in assenza di soluzioni pronti alla mobilitazione''

Il delegato alle risorse idriche del Comune di Ladispoli Filippo Moretti commenta l'ultimatum lanciato dall'assessore regionale ai Lavori Pubblici Mauro Alessandri. Il passaggio del servizio dovrebbe avvenire entro il 3 dicembre nonosante il lavoro delle amministrazioni comunali e delle Commissioni regionali Territorio e Ambiente. 

LADISPOLI – Rischia di essere vanificato il tentativo di mediazione e il lavoro certosino delle amministrazioni comunali che ancora oggi non hanno consegnato le proprie reti idriche agli Ambiti Territoriali Ottimali, Acea Ato2 nel caso di Ladispoli, e delle Commissioni regionali Tutela del Territorio e Agricoltura e Ambiente. Se infatti da un lato sembra essersi aperto uno spiraglio per congelare l’ultimatum dell’aprile scorso della Pisana ai Comuni che ancora gestiscono in house il servizio, con una vasta rappresentanza politica, fatta anche di consiglieri regionali dello stesso colore politico dell’attuale presidente, a sostegno dei comuni ”dissidenti”; dall’altro lato dall’Assessore regionale ai Lavori Pubblici Mauro Alessandri torna a chiedere all’amministrazione comunale di procedere con il trasferimento del servizio idrtico ad Acea Ato2. Passaggio che stando a quanto comunicato dallo stesso Alessandri nella lettera inviata al primo cittadino Alessandro Grando, dovrebbe avvenire entro e non oltre il 3 dicemnbre. A giustificazione della richiesta l’Assessore regionale avrebbe puntato i riflettori sulla sentenza del Tar del Lazio prima e del Consiglio di Stato poi che di fatto ha bocciato il ricorso promosso dalle amministrazioni comunali e la mancata attuazione della nuova legge regionale sulla ridefinizione dei bacini di ambito territoriali che, non essendo stati mai attualizzati, di fatto, non contano nulla per poter chiedere una sospensiva al passaggio. E anche questa volta dalla Regione arriva l’ultimatum: o il Comune procede da solo oppure sarà nominato un commissario ad acta. 

Una situazione alquanto paradossale visto l’esito positivo dell’incontro che si è svolto poche settimane fa proprio alla Regione Lazio con le Commissioni Tutela del Territorio e Agricoltura e Ambiente (le uniche competenti in materia di sistema idrico integrato, peraltro) e che ha visto partecipare diversi comuni, tra cui proprio Ladispoli, capofila nell’iniziativa. Proprio in quell’occasione, il consigliere delegato alle risorse idriche del Comune di Ladispoli Filippo Moretti, aveva illustrato con una serie di interventi, come sarebbe paradossale per comuni come quello ladispolano, che ad oggi gestiscono in house il servizio, confluire negli Ato di competenza, quando proprio entro la fine di questo mese il Governo dovrebbe approvare la nuova legge sull’acqua che di fatto darebbe ragione proprio a queste amministrazioni comunali. Motivo per il quale i rappresentanti dei vari comuni avevano chiesto una moratoria nell’applicazione«dell’incomprensibile obbligo previsto dalla legge vigente che ci porterebbe sotto la gestione degli attuali ambiti – aveva detto Moretti – in attesa dell’approvazione delle preannunciate nuove disposizioni legislative». E la richiesta era stata accolta dalle Commissioni regionali che avevano dato mandato ai Comuni di stilare un documento da sottoporre all’esame della Giunta regionale, chiamata a decidere. Documento che sarà portato in discussione in audizione congiunta delle Commissioni il 20 novembre. Ma a quanto pare la Regione è andata dritta per la sua strada senza tener conto di ciò. (agg. 15/11 ore 16.11) segue

IL COMMENTO DEL PD. A protestare per l’atteggiamento tenuto dall’assessore regionale, schierandosi a sostegno dell’amministrazione Grando, è stato in primis il Partito democratico di Ladispoli:«La lettera – hanno tuonato – contraddice i risultati dell’incontro recentemente svoltosi in Regione, un incontro nel quale l’amministrazione comunale e i consiglieri comunali di Ladispoli (tra cui anche diversi esponenti di minoranza come Giuseppe Loddo, Federico Ascani ed Eugenio Trani, a certificare il no unanime a una paventata gestione del servizio da parte di Acea, ndr) avevano ottenuto l’impegno della Regione a cercare soluzioni che possano salvaguardare le gestioni in autonomia come quella della Flavia Servizi. A salvaguardare quindi gestioni che si sono dimostrate efficienti ed economiche nei servizi offerti alla comunità». Ed è proprio il Pd a chiedere la sospensione della «validità della comunicazione dell’Assessorato» e la convocazione di «una nuova riunione della Commissione». «E’ inaccettabile – hanno tuonato – che non siano tenute nella giusta considerazione le esigenze dei territori, in particolare quando si tratta di consentire la continuazione di un modello positivo di gestione pubblica». (agg. 15/11 ore 17)

IL COMMENTO DEL DELEGATO AL SERVIZIO IDRICO MORETTI. Proteste quelle dei dem ladispolani, verso «il loro assessore regionale» ritenute legittime dal delegato al servizio idrico Filippo Moretti. Alessandri «di fatto, intimando al nostro comune il passaggio in Acea – ha sottolineato – va in senso contrario rispetto quanto approvato congiuntamente dalle Commissioni Ambiente e Territorio il 16 ottobre scorso». Commissioni che sempre su richiesta del Comune di Ladispoli si riuniranno il 20 novembre «per approvare un documento da trasmettere alla Giunta regionale per richiedere che i Comuni non ancora confluiti in Acea Ato2 possano ottenere una moratoria, in attesa dell’approvazione della nuova legge sull’acqua pubblica già in discussione in Parlamento». Quella che dunque si sta attraversando «è una fase delicata della vicenda che ci vede resistere da anni all’ingresso forzoso sotto la gestione Acea e spero vivamente che tutti i consiglieri e i responsabili delle forze politiche del territorio si adopereranno per raggiungere questo obiettivo. Sarebbe infatti paradossale – ha sottolineato Moretti – che i nostri Comuni venissero obbligati a una scelta devastante in termini economici e di servizi, con criteri opposti alla gestione dell’acqua pubblica, solo per adempiere ad una norma che è in procinto di essere profondamente cambiata. Crediamo ci siano ancora i margini per risolvere questa annosa questione, ma è chiaro che se alla fase del dialogo politico non seguiranno soluzioni utili per il nostro Comune, ci mobiliteremo immediatamente – ha concluso – mettendo in campo forme di protesta molto decise e siamo certi che la Città sarà con noi».(agg. 15/11 ore 17.50)

ULTIME NEWS