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Povertà, è allarme a Civitavecchia

È quanto emerso dal convegno che ha visto seduti allo stesso tavolo Cri, Fondazione Cariciv, Lions, Comune, Asl Roma 4, il Banco alimentare e quello farmaceutico. Petteruti: “Occorre unire l’impegno di tutti”

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CIVITAVECCHIA – “È allarme povertà anche a Civitavecchia, se non per i numeri delle persone che sempre più accedono a forme di aiuto o che versano in stato di marginalità ed esclusione sociale ed economica, per il crescente diversificarsi della condizione di bisogno in cui versano persone e famiglie, italiane e no”. È quanto emerso dal convegno che si è tenuto giovedì pomeriggio nella sede della Fondazione Cariciv che ha visto attorno allo stesso tavolo i rappresentanti della Croce rossa italiana e dei Lions club di Civitavecchia, la Fondazione Cariciv, il Comune, la Asl Roma 4, il Banco alimentare e il Banco farmaceutico. Un’occasione per fare il punto sulla situazione e per analizzare la necessità di creare una rete di sostegno a chi versa in condizione di povertà è l’obiettivo emerso con più forza da parte di tutti i partecipanti.

La raccolta e la distribuzione di generi alimentari e di beni di prima necessità, di farmaci, l’assistenza sanitaria, la necessità di creare strutture e luoghi di accoglienza per chi vive per strada, l’accesso a forme di reddito di inclusione e ai servizi assistenziali, sono le azioni messe in campo dal volontariato e dalle istituzioni.

Ma, come hanno osservato molti, è necessario anche stabilire una relazione di ascolto dei bisogni per non lasciare isolate le persone.

“La Croce rossa a Civitavecchia – ha sottolineato il presidente Roberto Petteruti – è sempre più presente e attiva nel sociale. Un’azione di sostegno e di aiuto che si concretizza giorno per giorno e che dà il segno anche della crescente sensibilità sul territorio verso chi si trova in stato di bisogno. Ma occorre unire l’impegno di tutti e darsi l’obiettivo di passare dalla riflessione comune all’azione concreta per incidere sempre di più in modo positivo nel contrasto delle povertà e magari darsi appuntamento fra sei mesi per fare il punto sui risultati raggiunti”.


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