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Tarquinia, via il distributore da sotto il piazzale

Tarquinia, via il distributore da sotto il piazzale

Successo postumo per la ex amministrazione Mencarini. La ex assessora  ai  Lavori pubblici Laura Sposetti,  l’ex presidente del consiglio comunale Arrigo Bergonzini e l’ex consigliera Paola Monti ripercorrono le tappe della vicenda «Con un po’ di fantasia e impegno qualche volta si riesce a produrre anche  buona amministrazione»

TARQUINIA – Riqualificazione della circonvallazione Cardarelli, via il distributore da sotto il piazzale: successo postumo per l’ex amministrazione Mencarini. Il 18 dicembre scorso, infatti, è pervenuta al Comune di Tarquinia una comunicazione di chiusura dell’impianto di benzina situato a ridosso della torre di Dante, con l’avvio delle procedure di dismissione della struttura e la conseguente liberazione dell’area. Non appena, quindi, sarà terminata la fase di rimozione, potrà essere ripreso ed eventualmente migliorato il progetto di sistemazione di tutta l’area, per il quale la ex assessora Laura Sposetti aveva stimato una spesa iniziale di 50-60mila euro con possibilità di realizzazione immediata senza contributi o mutui, tenendo presente l’aspetto modulare del progetto in funzione della sistemazione anche delle zone limitrofe, magari con specifici impegni di spesa graduali. «Con un po’ di fantasia e impegno – esulta la ex assessora  – e senza spese eccessive, qualche volta si riesce a produrre anche buona amministrazione». 
«Tutti i cittadini tarquiniesi e non solo avranno certamente constatato con disappunto il degrado urbano determinatosi in un angolo suggestivo della nostra città, determinato dalla chiusura e dalla recinzione “posticcia” del distributore di carburanti situato sulla circonvallazione Cardarelli – affermano l’ex presidente del consiglio comunale Arrigo Bergonzini, l’ex assessore ai Lavori pubblici Laura Sposetti e la ex consigliera Paola Monti – Prima di tale evento peggiorativo non è che l’impianto non impattasse negativamente sotto il profilo paesaggistico su un contesto urbano di particolare pregio, a distanza di pochi metri dalla cinta muraria e dalla Torre di Dante». L’installazione, però, risaliva agli anni ’50 e le concessioni erano sempre state rinnovate, senza disdette e con ulteriore decorrenza decennale, prorogatasi d’ufficio prima dell’insediamento dell’amministrazione Mencarini. Ciò nonostante, l’assessorato ai Lavori pubblici si è subito attivato per verificare la possibilità sotto il profilo legale ed amministrativo di rimuovere l’impianto in questione e con esso la situazione di degrado ambientale. 
«Nonostante l’impegno amministrativo, – aggiungono gli ex amministratori – costantemente sollecitato dall’assessore Laura Sposetti, sono stati incontrati ostacoli di varia natura in funzione della concessione in atto, del fatto che non era possibile addurre una incompatibilità sotto il profilo della viabilità generale (come attestato dal comando vigili urbani) e dei rilevanti costi di rimozione dell’impianto relativi alle cisterne ed alla “bonifica” del terreno sottostante le pompe di distribuzione. Si è dato comunque inizio ad una “battaglia” con le prime contestazioni formali alla fine del 2017, sia nei confronti della Total Erg spa, compagnia di bandiera concessionaria, sia nei confronti del soggetto giuridico che dal 10 gennaio 2018 ne aveva rilevato il 100% delle azioni, Italiana Petroli spa. Inizialmente ogni richiesta e indicazione è rimbalzata contro un “muro di gomma”, eretto dalle società petrolifere, di fronte al quale, però, noi amministratori non ci siamo arresi. Per certi versi, anzi, è stata aumentata la pressione (legittima) nei confronti delle suddette società, coinvolgendo anche altri soggetti istituzionali e chiedendo il contributo operativo  del settore IX per l’avvio di tutte le procedure per la rimozione dell’impianto attraverso una conferenza con la partecipazione della Soprintendenza archeologica, Belle arti e Paesaggio per l’Area metropolitana di Roma, la Provincia di Viterbo e l’Etruria meridionale, nonché dei Vigili del fuoco e di altri organismi istituzionali competenti». A tale proposito, l’assessora Sposetti aveva inviato un’ultima nota dettagliata in data 3 settembre 2018, di cui non è stato possibile seguire gli sviluppi per le note vicende che hanno riguardato l’amministrazione Mencarini. «Per argomentare in modo ulteriore la sopravvenuta necessità pubblica di acquisizione dell’area urbana era stato predisposto (senza spese e con la collaborazione dell’arch. Claudio Sabbatini) – proseguono Bergonzini, Sposetti e Monti –  un progetto di sistemazione sotto il profilo funzionale, con parcheggi e spazi a verde, da sottoporre alla Soprintendenza ed alla cittadinanza». Per la sistemazione contestuale di tutta la zona interessata, l’assessora Laura Sposetti e la consigliera delegata al Verde urbano Paola Monti avevano effettuato vari sopralluoghi con alcuni tecnici, anche per la predisposizione di un progetto integrato con il “Bucone” e i giardini pubblici sovrastanti di viale Luigi D’Asti: «Per me costituiva motivo di soddisfazione poter supportare amministratrici così decise e per certi versi illuminate, anche se temevo che con la “caduta” dell’amministrazione tutti gli sforzi sarebbero risultati vani – afferma la Monti – Alcuni giorni or sono, invece, la lieta notizia che l’iniziativa amministrativa sopra descritta aveva generato i frutti sperati». «Buon 2019 a tutti, – concludono Bergonzini, Sposetti e Monti – anche sotto il profilo amministrativo».
 

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