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«Niente pasto da casa in mensa»

«Niente pasto da casa in mensa»

L'assessore alla Pubblica istruzione Lucia Cordeschi contesta la decisione del dirigente scolastico della Melone. «Agresti deve sottostare alle indicazioni del Miur e della Regione. Scriveremo al Ministero e agli organi competenti»

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LADISPOLI – Continua la ”diatriba” tra amminitrazione comunale e il dirigente scolastico della Corrado Melone, Riccardo Agresti. Dopo la polemica nata attorno alla realizzazione della mensa scolastica all’interno dei locali della Fumaroli, che era costato al preside la convocazione da parte dell’Ufficio Scolastico Regionale, dopo la lettera inviata dal primo cittadino Alessandro Grando, ora l’amministrazione comunale sembra pronta a procedere con una nuova lettera contro il dirigente scolastico da indirizzare al Miur e a tutti gli organi competenti in materia. Nodo del contendere questa volta è il pasto da casa. Alla Melone già da prima delle festività natalizie erano circa una decina i bambini che non usufruivano del servizio di refezione scolastica messo a disposizione dal comune tramite la Cir Food e che fino a quel momento avevano però consumato il loro pasto lontano dai loro compagni di classe. In locali diversi da quelli della mensa. A far discutere ora è però la comunicazione del Preside. Da ieri tutti i bambini, anche coloro i quali portano il cibo direttamente da casa, potranno usufruire dei locali mensa. Ovviamente con qualche accortezza (mangeranno in tavoli diversi rispetto a quelli dei loro compagni per evitare ”contaminazioni”) così da favorire comunque la socializzazione. Proprio come aveva spiegato lo stesso dirigente scolastico con la sua comunicazione a pochi giorni dal rientro dei piccoli a scuola. Decisione che però non è piaciuta all’amministrazione comunale e in particolare all’assessore alla Pubblica istruzione Lucia Cordeschi: «Il preside – ha detto – deve sottostare alle indicazioni del Miur e della Regione su questo argomento». L’Assessore ha così voluto sottolineare che esistono delle «condizioni ben precise per la consumazione del pasto da casa» e tra queste condizioni ci sarebbe il divieto di consumarlo nei locali della mensa scolastica. Peraltro, a quanto pare macherebbe da parte di Agresti la sottoscrizione e l’invio di una lettera, con la quale «si assume la responsabilità su eventuali contagi derivanti da questa sua decisione». Tanto che in assenza di questa lettera già da ieri i bambini col pasto da casa non sarebbero dovuti entrare in mensa per consumare il pasto. In realtà, da quanto emergerebbe, però, a nessun bambino sarebbe stato vietato, almeno ieri, l’ingresso a mensa (con o senza pranzo ”al sacco”). Ovviamente bisognerà vedere, ora, che cosa accadrà nei prossimi giorni. Una cosa appare sicura. L’Assessore non intende demordere, tanto che ha deciso di scrivere direttamente al Miur e agli organi competenti per evidenziare il comportamento del dirigente scolastico ”ribelle” così da richiarmarlo all’ordine.


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