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«Il fratino non è più l'ombelico del mondo»

«Il fratino non è più l'ombelico del mondo»

JOVA BEACH PARTY. Il vicesindaco Perretta duro nei confronti della nuova location. «È bastato spostare l'evento in un comune con i colori diversi dal nostro per far dimenticare agli ambientalisti il motivo per il quale si erano mobilitati. Se il Jova Beach Party si può fare a Cerveteri, allora si poteva e si può fare a Ladispoli»

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LADISPOLI – Ora che il concerto di Lorenzo Cherubini si è spostato da Ladispoli a Cerveteri nessuno più pensa al fratino e all’impatto acustico che l’evento potrebbe avere su di lui e su tutti gli altri animali, ospiti della Palude di Torre Flavia. Insomma, «il fratino non è più l’ombelico del mondo». A dirlo, commentando il silenzio degli animalisti dopo il cambio di location e il loro «pronti a collaborare» con l’amministrazione Pascucci, ma senza alcuna nuova levata di scudi a difesa dell’ambiente, come fatto dall’annuncio del concerto di Jovanotti a Ladispoli sino alla sua cancellazione, è il vicesindaco Pierpaolo Perretta. «È bastato che l’evento venisse spostato in un comune con colori diversi dal nostro – ha detto – per far dimenticare a tutti gli ambientalisti che si erano mobilitati contro Ladispoli, il motivo per cui lo avevano fatto. Il Jova Beach Party si farà, infatti, a Cerveteri e più precisamente a Campo di Mare in una zona limitrofa alla Palude di Torre Flavia e su una spiaggia dove nidifica il tanto caldeggiato fratino. Esattamente come a Ladispoli – ha sottolineato Perretta – ma siccome è Cerveteri, il silenzio è d’obbligo e sparisce ogni problematica». Il vicesindaco fa infatti notare che la nuova spiaggia individuata (tra l’Ocean Surf e il Six Beach) ha «le stesse problematiche di Ladispoli». Anche in questo caso si parla infatti di spiagge nei pressi della Palude di Torre Flavia. «La inaspettata soluzione della nuova destinazione», però, secondo il vicesindaco, ha talmente «spiazzato» i contestatori ladispolani che ora, dopo aver plaudito all’annullamento del concerto, avrebbero spostato l’attenzione dal fratino ad altre cause ostative: «L’assenza di non specificate autorizzazioni che il comune di Ladispoli avrebbe maldestramente millantato di avere». «Naturalmente – ha sottolineato Perretta – si tratta delle ennesime bugie e dell’ennesimo tentativo di danneggiare Ladispoli e il suo Sindaco. L’unico motivo, come più volte ricordato dal cantante stesso, che ha fatto spostare il concerto, è stato il solo ventilato parere negativo che avrebbe dato la Lipu sullo svolgimento dell’evento, sull’area di Torre Flavia, lato Ladispoli». Perretta ricorda anche come anche il Wwf aveva dato il suo ok per lo svolgimento dell’evento nell’area indicata. Tutte le altre questioni come viabilità, uso temporaneo delle aree sotto sequestro e delle aree demaniali marittime erano state già «oggetto di approfondimento, di preventiva richiesta di disponibilità alle autorità competenti e in parte già approvate con delibera di Giunta Comunale. Tutto quello che era di competenza comunale – ha proseguito – non costituiva quindi alcun ostacolo al concerto né motivo di spostamento dello stesso». Riflettori puntati poi sulla ”Vinca”, la valutazione di incidenza ambientale. «È un parere complesso e vincolante, di competenza regionale che, normativa alla mano, avrebbe avuto la capacità di impedire il concerto a Torre Flavia. La Vinca, in parole povere, serve a valutare ed impedire azioni o altro che possano mettere in pericolo l’ecosistema di aree naturali vincolate ed è assolutamente obbligatoria per quanto fatto all’interno delle aree stesse e, secondo la tesi prevalente degli ambientalisti ad orologeria del nostro territorio, anche sulle aree limitrofe. Tesi che non può essere approfondita in questa sede e che però è stata completamente dimenticata quando si è trattato del comune di Cerveteri. Adesso infatti, a comune cambiato, c’è solo silenzio e voglia di collaborare per mitigare gli effetti del concerto. Tutto ciò è sconcertante ed avvilente». Il vicesindaco tira in ballo, poi, anche Lorenzo Cherubini stesso: «Se io fossi Jovanotti pretenderei serietà da chi si erige a paladino della natura: se un problema c’era a Torre Flavia, dove esserci anche nella nuova destinazione. Se prima c’era un pericolo per la palude e per il fratino, tanto da giustificare la mobilitazioni delle associazioni ed alla quale ci si è sottomessi, allora si deve sapere perché nella nuova destinazione, sempre accanto alla palude ed in zona di nidificazione del fratino, questo pericolo non c’è più. Se non si pretendesse tale approfondimento, vorrebbe dire che si è capito che brutto gioco è stato fatto e si accetta l’idea che qualcuno ha danneggiato volutamente una città e la sua comunità. Doveva essere una festa questo concerto, ma la festa è stata fatta a Ladispoli ed a tutto questo un artista come Jovanotti non dovrebbe prestarsi. Se il Jova Beach Party si può fare a Cerveteri, allora si poteva e si può fare a Ladispoli».


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