Tari 2015, disponibile un modulo per correggere l’errore catastale
CIVITAVECCHIA – “A seguito dell’invio dei solleciti Tari, anno 2015, in questi giorni si stanno verificando file all’ufficio tributi per chiedere spiegazioni in merito alle comunicazioni ricevute. Alcuni contribuenti lamentano di aver già pagato le somme richieste con l’avviso”.
La comunicazione arriva direttamente da Palazzo del Pincio dove molti cittadini si sono recati per chiedere spiegazioni in merito.
“Gli uffici – proseguono dall’amministrazione – stanno riscontrando che nella maggior parte dei casi il problema dipende da una errata digitazione da parte dell’intermediario (banca o posta) del codice catastale del Comune. Con l’utilizzo del F24 per il pagamento dei tributi locali, in banca o in posta, a causa di un errore di digitazione dell’operatore è stato inserito in alcuni casi nel terminale un codice differente con conseguente riversamento della somma ad altro Comune. Questo errore è riscontrabile controllando la quietanza di versamento F24, non sempre nella disponibilità del contribuente”.
Da Palazzo del Pincio spiegano che per risolvere questa problematica i contribuenti, ricadenti nella fattispecie, devono inoltrare una richiesta scritta (disponibile all’ufficio tributi, all’Urp e sul sito istituzionale del Comune un modulo pre-compilato), alla banca o all’ufficio postale nel quale hanno eseguito il versamento, al fine di ottenere la correzione dell’errore sulla base del modello F24 cartaceo in loro possesso (ai sensi della Risoluzione n. 2/DF del 13 dicembre 2012 del Ministero dell’Economia e delle Finanze), evitando nel contempo ulteriori richieste di pagamento da parte del Comune di Civitavecchia.
Una copia della lettera dovrà essere inviata (anche a mezzo e-mail) o consegnata per conoscenza al comune di Civitavecchia.
“Si precisa – continuano dal Pincio – che il Comune non può chiedere direttamente la correzione, in quanto si tratta di un rapporto privatistico tra la banca/posta e il contribuente, pertanto sarà quest’ultimo che dovrà chiedere la correzione presentando idonea documentazione dalla quale sia rilevabile l’errore. Gli uffici restano a disposizione per ogni supporto o chiarimento in quest’operazione – concludono – e si ribadisce che il Comune non poteva essere a conoscenza di tali errori poiché i pagamenti soggetti a questa casistica non risultano nelle banche dati del Comune”.