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A Cerveteri la posizione dei 5Stelle non convince

A Cerveteri la posizione dei 5Stelle non convince

La decisione di negare il processo a Salvini spacca la base dei pentastellati. La classe politica diplomatica ma con molti distinguo. Garbarino (5Stelle): «Il voto si accetta democraticamente nonostante le mie perplessità iniziali». Belardinelli (FdI): «Soddisfatta per il risultato ma non per il metodo». Pascucci: «Hanno tradito i loro elettori»    

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di TONI MORETTI

CERVETERI – Se Cerveteri è da considerarsi “periferia” a livello politico, nonostante sia la sede dove il suo sindaco, Alessio Pascucci, è nei fatti il segretario politico di un movimento politico nazionale, quell’Italia in Comune che avanza lento ed inesorabile con disinvoltura tra i grandi ormai stressati che faticano a riannodare idee, concetti e valori sui quali la gente normale possa fare riferimento, c’è da dire che negli ultimi giorni, tutta l’attenzione della sua gente era concentrata sulla richiesta di autorizzazione a procedere che il tribunale dei Ministri di Catania ha avanzato alla giunta per le immunità del Senato, nei confronti di Matteo Salvini con l’accusa di «sequestro di persona aggravato» per non aver fatto sbarcare per 5 giorni 177 migranti dalla nave Diciotti della Guardia costiera. Si era in apprensione e siamo sicuri che si sono fatte scommesse per vedere se il teorizzato processo di cannibalismo adottato da Salvini, “politico da sempre”, che non ha mai lavorato – come lo ha definito in un suo intervento televisivo il giornalista Marco Travaglio – impegnato come è stato da venti anni, prima di mettersi a difendere la Casa degli Italiani per gli italiani, la sua e quella di Bossi e quindi della lega per la quale ottiene, da Ministro degli Interni, ma nessuno ci faccia caso, la posizione non ha influito, il rimborso di un ammanco di 49milioni di euro, in 81 (ottantuno) anni in comode rate senza interessi, derivanti da rimborsi elettorali del periodo 2008-2010 percepiti illecitamente, parte dei quali utilizzati anche dall’attuale ministro dell’Interno, nei confronti dei 5Stelle, “sprovveduti alleati di governo” fosse portato a compimento. Molti avrebbero giurato che se il risultato della giunta per le immunità fosse stato negativo con l’apporto dei membri di 5stelle, questi ultimi avrebbero avuto i consensi in caduta libera, in quanto la base si sarebbe sentita tradita da tutte le enunciazioni fatte dai pentastellati che furono i pilastri dell’esplosione di consensi del movimento. Ma Salvini, nel trappolone è stato abilissimo a tirarli dentro, tanto da mettere in discussione la tenuta della base, la piattaforma Rousseau e la tenuta del governo, se i pentastellati avessero autorizzato il processo. Ma la sua genialità gli ha concesso anche di giocare sicuro a destra perché Forza Italia, che a Salvini strizza l’occhio per riportarlo a casa nella coalizione di Centro Destra non avrebbe mai votato contro principi che sostiene da sempre, e in quanto a coerenza ha fatto bella figura. Ma sentiamo ora i giudizi di alcuni esponenti politici cittadini, ora che la concessione dell’autorizzazione è stata negata dalla giunta. Il consigliere Saverio Garbarino di 5Stelle: «Avevo espresso le mie perplessità ed ero affinché si concedesse il processo ma è un voto e democraticamente va accettato. C’è comunque da dire che l’esito della votazione del Senato non è ancora scontato». Anna Lisa Belardinelli di Fratelli d’Italia: «Soddisfatta per il risultato del voto ma per onestà intellettuale mi sembra muovere un appunto per il metodo usato dai 5Stelle che hanno espresso incoerenza con quanto hanno sempre sostenuto». E Pascucci, sindaco e segretario di Italia in Comune: «I 5Stelle hanno tradito il mandato ricevuto dai loro elettori rimangiandosi, come hanno fatto anche in altre occasioni, tutto quello che hanno detto. C’è da sperare che i loro elettori si rendano conto e lo ricordino». L’attesa rimane ora per quando si esprimerà il Senato che porrà fine definitivamente alla vicenda. Da vedere fino ad allora se ci saranno ripercussioni tra i senatori del M5Stelle.


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