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Pd: possibile continuità

Pd: possibile continuità

Il passaggio di Juri Marini a +Europa  un segnale che fa riflettere  

di TONI MORETTI

CERVETERI – Chi di politica ne mastica un pò non può esimersi dal monitorare il grande travaglio che il Partito Democratico vive a Cerveteri da qualche anno, da chi è stato provocato, con quale fine e come si sta avviando a soluzione. C’è da rimanere sconcertati quando durante il percorso di indagine ci si imbatte sempre su ceppi familiari che fanno riferimento a nonni che hanno dato vita a dei veri e propri “mandamenti” attraverso i quali hanno consolidato un potere tra la gente attraverso uno scambio di condizioni di favori e di affari che tenevano in piedi la Democrazia Cristiana che successivamente ha contaminato il grande Partito Comunista Italiano. Ma se si va a vedere fino in fondo, ogni processo che prendeva piede era animato e gestito dai figli e dai nipoti di quei nonni, che magari giunti da luoghi remoti in virtù di leggi che hanno offerto terre da lavorare, per alcuni da occupare, o per l’opportunità di avere terreno fertile per professioni da sviluppare. E’ così che avendo superato la fase più delicata del compromesso storico, compromesso a Cerveteri già attuato da tempo nella pratica, viste le mai interrotte convivenze che la sinistra, servizievole e garantista aveva avviato in forma mai esplicita con la classe padrona, in cambio di piccole opportunità concesse per permettere ai più brillanti di aspirare ad inserirsi nella madre di tutti gli affari, il mattone, attraverso piccole imprese di costruzioni, cooperative o aziende di fornitura di materiali del settore. Ed è così che oggi ci troviamo un brillante erede dello stimato e compianto Boffi a sindaco, una nipote di un altro vecchio sindaco assessore inossidabile da oltre un decennio sempre ad occupare lo stesso assessorato guarda caso nevralgico per un comune e la gestione del suo potere reale riferito alle persone. Dallo smottamento provocato dalla variabile 5Stelle interpretata tempestivamente ed arginata con prontezza dalla caratterialità invasiva e trascinante di chi ora è sindaco, che è riuscito in anticipo a sparigliare le carte mantenendo gli equilibri e gli interessi delle famiglie che contano camuffando il tutto come una rivoluzione, sembrava facesse fatica a restare in piedi l’altro rampollo della sinistra, il figlio del navigatore solitario per antonomasia, colui che ha sempre vinto quando si pensava che avesse perso, che ritornava sempre in piedi come il famoso “Ercolino” con una relazione “complicata” con il grande Zar e regista che tirava le fila da Civitavecchia, che dal canto suo preparava e faceva crescere la “Zarina”. Pensò di creare una contrapposizione con Pascucci, Juri Marini portando il partito ai minimi termini e con molta probabilità, con l’aiuto del padre, tessere la rete dell’indispensabilità. Ora che il Pd di Zingaretti che per non perdere niente raccoglie tutto compreso l’Italia in Comune di Pascucci può essere anche favorito Marini dal fattore C che ha tanto aiutato Pascucci? Pensate, se questo fattore intervenisse sul fatto che Marini, contro Pascucci, per inseguire il suo sogno liberale, e si perché la sinistra gli stava stretta, da il suo contributo alle europee a + Europa di Della Vedova e Tabacci che guarda caso proprio in questi giorni chiude un accordo con Pizzarotti e Pascucci che non hanno formalizzato coi Verdi, con si immagina la soddisfazione di Zingaretti, sarebbe peregrino pensare che il prossimo candidato a sindaco possa essere il frutto di un accordo che ridimensionerebbe tra l’altro l’esposizione attuale di Pascucci a sinistra? Una visione? Certe volte in politica aiutano. 

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