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Cfft: lavoratori in stato di agitazione

Cfft: lavoratori in stato di agitazione

A proclamarlo Filt Cgil, Ugl e Uiltrasporti, alla luce della situazione di stallo che si è venuta a creare in merito alla vertenza agroalimentare. Chiesto un incontro urgente all'Autorità di Sistema Portuale chiamata a dare certezze alle maestranze 

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CIVITAVECCHIA – Stato di agitazione per i lavoratori di Civitavecchia Fruit & Forest Terminal. A proclamarlo sono stati Filt Cgil Ugl e Uiltrasporti, preoccupati per la situazione di stallo che si è venuta a creare in queste settimane e che sembra far ripiombare lo scalo nell’incertezza della scorsa estate, quando i portuali tutti erano pronti ad incrociare le braccia e la vertenza legata all’agroalimentare era arrivata fino ai tavoli regionali e ministeriali.   

“Questa mattina siamo stati aggiornati dalla società Cfft dell’incontro tenutosi venerdì pomeriggio alla presenza dei vertici dell’Authority e della multinazionale belga – hanno spiegato Alessandro Borgioni e Angelo Maniconi della Filt, Fabiana Attig dell’Ugl e Gennaro Gallo della Uil – con nostro stupore, nonostante le promesse fatte a Berlino e le richieste pervenute dal tavolo del partenariato, l’ente non ha predisposto alcun provvedimento che potesse dare stabilità al traffico della merce, come invece richiesto dagli operatori del settore, ci è stato altresì ribadito dalla società che il persistere di questa situazione è destinata a provocare consistenti negative ricadute occupazionali. Dal giorno successivo alla pubblicazione dell’ordinanza 28 del 13/07/2018, che prevedeva il divieto di sbarco alla banchina 24 di qualsiasi container, ci siamo battuti affinché il provvedimento venisse revocato, ritenendo concettualmente sbagliata tale scelta in quanto non prendeva in considerazione la progressiva containerizzazione dei prodotti ortofrutticoli movimentati via mare, non faceva una corretta analisi dello stato di attuazione del piano regolatore portuale e soprattutto e non valutava la specializzazione delle strutture presenti all’interno della banchina 24, che operano da vera attrattiva per gli operatori ed i traffici del settore, come evidenziato anche nella scarna e criptica memoria presentata al tavolo del partenariato dall’Adsp”.

Le organizzazioni sindacali hanno ribadito come non è la soluzione del problema ad interessare in modo particolare, “una cosa però l’abbiamo chiara – hanno aggiunto – i lavoratori ci chiedono certezze; non si può vivere sempre nella precarietà, chiediamo il rispetto della nostra gente, pretendiamo che qualsiasi strada si voglia percorrere sia tenuto nella giusta considerazione il lavoro portuale. L’Authority ora deve decidere ed uscire dalla situazione di confusione in cui si è infilata, sono mesi che vengono prospettate soluzioni salvifiche miracolose che purtroppo ci hanno riportato esattamente nelle stesse condizioni dell’estate 2018 e noi questo non lo meritiamo. Per questo, successivamente all’assemblea dei lavoratori della Cfft si è deciso di dichiarare lo stato di agitazione delle maestranze e di richiedere un incontro immediato all’Adsp, riservandoci di proclamare eventuali azioni di protesta all’esito della convocazione”.


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