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Cristo Morto, una tradizione sempre più sentita

Cristo Morto, una tradizione sempre più sentita

Tanti ieri in strada per la processione organizzata dall'Arciconfraternita del Gonfalone. Uno dei penitenti: "È un momento in cui possiamo pregare di più per per noi, per i nostri cari e c'è anche chi offre questo sacrificio per la pace e per la conversione dei peccatori"

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CIVITAVECCHIA – Una edizione emozionante ricca di preghiera e commozione. Così i civitavecchiesi hanno salutato la tradizionale Processione del Cristo Morto organizzata come sempre alla perfezione dall’Arciconfraternita del Gonfalone presieduta dal priore David Trotti. Ancora una volta questa processione, che da millenni si svolge ogni anno la sera del Venerdì Santo, è stata un evento irrinunciabile per tutta la città. Complice la bella serata in tantissimi si sono riversati per le strade provenienti non solo da Civitavecchia ma anche dai Comuni limitrofi. Il corteo religioso è partito puntuale alle 20.30 dalla chiesa della Stella e si è poi snodato lungo le vie principali della città, passando fra ali di folla lungo il percorso accompagnato dalle note struggenti suonate dai musicanti delle due bande cittadine. Molto apprezzata anche quest’anno la pesante e antica coltre nera.

Tanti i sacerdoti e i religiosi in processione; composti i bambini coi ”misteretti”; tanti i fedeli che hanno sfilato in processione; i confrati del Gonfalone come angeli silenziosi hanno sempre coadiuvato, assistito e lavorato per tutto il percorso e tra i penitenti. Complimenti al priore David Trotti per il suo essere gentile e premuroso, sempre attento e instancabile lavoratore e per le belle e riuscite novità introdotte come le statue poste in parte apiazza Leandra e in parte su via Trieste per consentire ai cittadini di ammirarle con più tranquillità. Tante le autorità civili, militari e religiose che hanno partecipato alla processione.

Come sempre a destare interesse, stupore e commozione è stato il passaggio dei penitenti incappucciati con pesanti catene legate ai piedi nudi, molti dei quali carichi di pesanti croci sulle spalle: lo stridore delle catene che si avverte ancor prima dell’arrivo dei penitenti è uno dei momenti clou della processione. ”Non sappiamo rinunciare a questo appuntamento di fede e tradizione – ha commentato uno dei penitenti – e sono tanti i motivi che spingono persone di ogni età ed estrazione sociale a partecipare a questa forma di penitenza: c’è chi ringrazia il Signore per una grazia ricevuta, c’è chi ha fatto un voto, c’è chi senta la necessità di espiare gravi colpe e c’è anche chi lo fa per tradizione perché il nonno o il papà portavano croce e catene. È un momento in cui possiamo pregare di più per per noi, per i nostri cari e c’è anche chi offre questo sacrificio per la pace e per la conversione dei peccatori”.

Emozionante la tradizionale salita di corsa del carro nella stretta salita dell’Arciconfraternita del Gonfalone che conduce a piazza Leandra. La pesante statua di Cristo Morto è stata spinta con tutta la forza possibile dai 12 uomini che fanno questo servizio fin dal 1995. “Serve una grande capacità di forza e concentrazione – spiegano i portatori – perché, seppur breve, la salita è ricca di insidie. I sampietrini a terra, il vicolo stretto, la pendenza e la piccola curva finale devono essere calcolate in modo molto preciso”. Tra scroscianti applausi, occhi commossi e le note funebri delle bande cittadine il Cristo è tornato sul sagrato della Chiesa della Stella. “I portatori  – spiegano i membri dell’Arciconfraternita del Gonfalone – hanno vinto la pendenza della strada correndo e tirando il Carro fino alla piazza ed hanno ricevuto l’applauso liberatorio ed annunciatore della Risurrezione di Gesù, che ha siglato e concluso le fatiche di tutti”.

Soddisfatto il priore David Trotti: “I ringraziamenti sono doverosi per tutti coloro che con le offerte ci hanno consentito ancora di realizzare questa secolare tradizione; grazie ai partecipanti, alle Forze dell’Ordine che con il loro solerte impegno assicurano il sereno svolgimento della Processione, alle due bande musicali cittadine, agli organi di stampa e d’informazione che puntualmente anche quest’anno hanno seguito fin dalla preparazione questo importante appuntamento cittadino”.


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