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Il 25 aprile una verifica per Cerveteri

Il 25 aprile una verifica per Cerveteri

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di TONI MORETTI

CERVETERI – Oggi è la giornata nella quale, anche se non sembra, molti covano e aspettano una verifica. C’è da dire, è inutile nasconderlo, che Cerveteri non ha mai avuto una grande vocazione di sinistra. Sembra che abbia sempre subito e sopportato, come da migliore tradizione conservatrice democristiana, la cultura che negli anni sessanta e seguenti era predominante. Una cultura prettamente progressista che ha visto momenti di fulgore nella sinistra che anche a Cerveteri, sia pure a fatica, aveva visto eccellenti trasformisti cavalcare un onda per convenienza ed opportunità. Ma dentro, dentro no. Manifestavano simpatie di sinistra perché altro non potevano fare, perché a quei tempi, quel pensiero era egemonizzante. Per contro, sviluppare l’inno paesano sulle note di “Faccetta Nera”, la dice lunga e spiega tanti atteggiamenti di rampolli emergenti che si manifestano ai tempi d’oggi con l’apprezzamento di atteggiamenti “Celoduristi”, naturalmente con i derelitti, con i deboli, i senzapatria, inondati di pregiudizi e sospetti, sfoderando un nuovo modo di sentirsi italiano pretendendo di essere il “primo” in casa sua buttando alle ortiche storia e tradizioni. Si verificherà oggi di chi è la festa del 25 aprile. Si verificherà oggi chi si presenterà perchè la festa degli italiani liberati, non potrà essere la festa di tutti gli italiani. I liberati dal fascismo non potranno permettere che insieme a loro festeggi chi per quel periodo storico nutre simpatie ed ad arte edulcori le situazioni nell’attesa del momento propizio che ne rinnovi le condizioni. Sembra un discorso divisivo ma non lo è per chi ha acqusito vivendo quegli anni la consapevolezza che la frattura c’è stata ed esiste ancora perché non è stata su base ideologica ma si è sviluppata su una base assolutamente umana. 

 


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