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Chiesta una riduzione di pena per Antonio Ciontoli

Chiesta una riduzione di pena per Antonio Ciontoli

OMICIDIO VANNINI. I legali della famiglia hanno presentato ricorso in Cassazione anche per il capofamiglia. Il vice premier Matteo Salvini: «Vergogna. Questa non è ‘‘giustizia’’»  

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LADISPOLI – Eliminare l’aggravante di ‘‘colpa cosciente’’ per ottenere uno sconto di pena. Questa la richiesta formulata dagli avvocati Pietro Messina e Andrea Miroli, per Antonio Ciontoli, il maresciallo della marina militare in servizio al Rud, condannato in secondo grado a cinque anni per omicidio colposo con colpa cosciente per la morte del giovane Marco Vannini.  Già durante la conferenza stampa tenuta qualche settimana fa a Civitavecchia, i due legali della famiglia Ciontoli avevano annunciato che avrebbero presentato ricorso in Cassazione per Martina Ciontoli (fidanzata di Marco), suo fratello, Federico e per la madre dei due, Maria Pezzillo. Obiettivo: chiedere l’assoluzione secca (come si evince dal ricorso presentato) o in alternativa una riduzione della pena. E sempre nella stessa conferenza i due legali avevano annunciato che si stava valutando la possibilità di presentare un ulteriore ricorso per il capofamiglia. Ricorso che alla fine è arrivato. In pratica per i due legali «la Corte d’Appello – si legge nel documento – nel pronunciare la derubricazione del reato di omicidio volontario al Ciontoli Antonio in quello di omicidio colposo, aggravato da colpa cosciente, non ha fornito alcuna adeguata motivazione in ordine alla sussistenza di elementi di fatto, relativi al comportamento addebitato all’imputato, dai quali sia possibile desumere con la dovuta certezza che lo stesso abbia ‘‘agito nonostante la previsione dell’evento’’, così come letteralmente richiede la norma applicata». Obiettivo dei legali è quello di cercare di ottenere per il capofamiglia una ulteriore riduzione della pena.   Per il resto della famiglia invece (fatta eccezione per Viola Giorgini già assolta in primo grado) gli avvocati Messina e Miroli chiedono l’assoluzione secca e in alternativa uno sconto di pena. I due avvocati nel secondo ricorso (quello strettamente legato ai tre componenti della famiglia) hanno infatti chiesto la derubricazione del reato in ‘‘favoreggiamento personale’’ che, come spiegato dai legali non deve essere dichiarato punibile per i rapporti di familiarietà, oppure la derubricazione in ‘‘omissione di soccorso’’ che farebbe ottenere a Maria Pezzillo, Martina e Federico Ciontoli una congrua riduzione della pena.  E già dopo l’ufficializzazione della presentazione dei due ricorsi in Cassazione non sono mancate le polemiche e i commenti. In primis ad intervenire è stato proprio il vice premier Matteo Salvini direttamente dalla sua pagina Facebook. «La vita di un ragazzo di vent’anni – ha detto Salvini – ucciso in maniera vigliacca, vale solo cinque anni di carcere? E gli assassini chiedono anche uno sconto …. Vergogna. Questa non è ‘‘giustizia’’». 


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