Un primo maggio di riflessione
CIVITAVECCHIA – Una città che non decolla. Un porto che non riesce a rispondere al bisogno di lavoro e di sviluppo crescente. Una zona industriale mai utilizzata al pieno delle sue potenzialità. L’incognita della centrale a carbone ed un altro impianto mai integrato veramente con il territorio. L’edilizia ferma con i cantieri che stentano a partire o ripartire. E poi le tante vertenze aperte sul territorio, in ogni settore. È un primo maggio di riflessione, quello di oggi, che cade tra l’altro in piena campagna elettorale. Una festa del lavoro che vede la città di Civitavecchia soffrire di un problema cronico legato alla disoccupazione, con la preoccupazione soprattutto tra i più giovani, il cui futuro non è chiaro.
«C’è chi potrà sorridere e chi no – ha commentato Paolo Sagarriga Visconti della Cisl – mi vengono in mente i lavoratori ex Icpl, prossimi a lavorare in interporto con Cfft, un’azienda solida con una visione molto europea. Dall’altra parte però ci sono i lavoratori dell’appalto Scala Sgm, che vivono in una condizioni di perenne incertezza, data dallo stipendio o dall’organizzazione del lavoro». L’Anpi si è detta al fianco dei lavoratori. «Il Lavoro – hanno spiegato dalla neo costituita sezione locale – è oggi l’elemento fondante della Carta costituzionale e della Repubblica, il fulcro centrale per la concreta realizzazione di una democrazia sociale ed economica. È compito precipuo di ognuno di noi difendere tali, imprescindibili valori ed impegnarci quotidianamente per una piena e reale attuazione del dettato costituzionale, affinché ogni cittadino, attraverso il lavoro, possa realizzare la propria personalità e, dunque, apportare il proprio, fondamentale contributo al benessere collettivo». «Mai come quest’anno – ha sottolineato il candidato sindaco della sinistra Germano Di Francesco – si sente la necessità di affermare il valore del lavoro come fondamento della libertà e della dignità di ogni persona. Ricordare il Primo Maggio significa difendere i diritti che sono stati conquistati dal movimento dei lavoratori con le lotte e il sacrificio. Anche nella nostra città la perdita di posti di lavoro, l’aumento della precarietà e i bassi salari sono una piaga che si accresce ogni giorno. Perciò dobbiamo continuare a lottare per garantire il diritto al lavoro sicuro e dignitoso a tutte e tutti oggi e per il futuro».