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Csp, Grasso: "Situazione drammatica, altro che risanamento''

Csp, Grasso: "Situazione drammatica, altro che risanamento''

Duro il capogruppo della Svolta sul passaggio dei dipendenti ad Acea, utile e rimborsi spese

CIVITAVECCHIA – «Csp rischia di diventare il caso dei casi viste le ultime bugie del sindaco Cozzolino». Ne è convinto il capogruppo della Svolta Massimiliano Grasso che, nel corso di una conferenza stampa, ha voluto esaminare tre punti in particolare sulla gestione della Civitavecchia servizi pubblici, alla luce delle recenti dichiarazioni del primo cittadino pentastellato.

La prima criticità affrontata è il passaggio dei dipendenti da Csp ad Acea. «Delle due l’una – ha detto Grasso – o Cozzolino non sa quello che viene firmato oppure continua a raccontare bugie per fare campagna elettorale». Nella nota stampa inviata nei giorni scorsi, infatti, Cozzolino parlava del passaggio dei dipendenti sulla base dell’articolo 2112, trasferimento d’azienda, ma «secondo il verbale d’accordo del 7 maggio firmato da Acea Ato2, Csp e organizzazioni sindacali (tranne l’Ugl) il passaggio ‘’verrà realizzato – cita Grasso – con cessione individuale del contratto di lavoro ex articolo 1406’’ quindi non applicando il trasferimento ai sensi del 2112 ma la cessione individuale di ciascun contratto. Ricavi e gestione – sottolinea il capogruppo della Svolta – passano ad Acea ma contenzioni e rischi, piuttosto concreti, di risarcimenti danni rimarranno in capo alla Csp e, a mio modesto parere, si potrebbe delineare un danno erariale».

Carte alla mano Grasso punta il dito contro Cozzolino: «Dopo il regalo ad Enel ora c’è quello ad Acea mentre alla città resteranno da pagare eventuali danni e risarcimenti». Grasso passa poi al punto in cui Cozzolino ricorda che i vertici Csp sono stati scelti con evidenza pubblica citando ‘‘Sarebbe una bella novità se questo eventuale cambio venisse deciso sulla base di considerazioni sui servizi erogati e sulla gestione della società e non su bieche logiche di spartizione delle poltrone’’ e avverte: «È proprio per questo che avverrà il cambio di gestione – dichiara – perché questo management non può raggiungere gli obiettivi dell’azienda». Grasso non ha poi gradito la nota politica inviata dal cda della Csp in cui dichiarano di non fare politica e sulla procedura di evidenza pubblica parlano di un ‘‘confronto al quale i nostri colleghi locali non hanno inteso partecipare forse scoraggiati da anni e anni di incarichi assegnati per altre vie’’. Un’uscita che Grasso non ha apprezzato: «Deve finire questa storia di cercare professioni da fuori. Csp costa oltre 200mila euro all’anno di soli emolumenti, per non parlare poi dei rimborsi chilometrici presentati con una media di 5400 euro al mese solo da settembre a dicembre. Parliamo di 21mila euro di soli costi chilometrici e, in proiezione, di circa 60mila euro annui di rimborsi». Tutti dati mostrati dal capogruppo della Svolta grazie ad un accesso agli atti. Altro punto poco chiaro evidenziato da Grasso è il bilancio della Civitavecchia servizi pubblici, presentato recentemente in utile anche se di poche migliaia di euro.

«Tutti i contratti di servizio sono in perdita – ha sottolineato il consigliere d’opposizione – e non lo diciamo noi ma la stessa Csp» che ha chiesto infatti di rivederli. «Perdita su perdita come fa a determinare un utile? Si fermino – tuona Grasso – così come per la partenza del secondo step della raccolta differenziata per il 20 maggio quando mancano ancora centinaia di mastelli da ritirare e punti da definire. Sui contratti di servizio – evidenzia – l’unico organo che può fare modifiche è il consiglio comunale che adesso non è nella pienezza dei suoi poteri e prerogative. Si andrebbe a delineare un’ipotesi di danno erariale che mi incaricherò di denunciare in ogni sede. Adesso basta – conclude Grasso – i professionisti locali andranno riapprezzati ed entrate a gamba tesa come quella del cda di Csp competono a soggetti politici e come tali saranno trattate. Altro che risanamento, siamo di fronte ad una situazione drammatica: servono una riqualificazione e una rimotivazione del personale».

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