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Project financing, prosegue la raccolta firme contro il progetto di Tidei

‘‘Il Paese che vorrei’’, anche ieri mattina ha allestito i banchetti per raccogliere adesioni  

‘‘Il Paese che vorrei’’, anche ieri mattina ha allestito i banchetti per raccogliere adesioni  

S. MARINELLA – Prosegue la raccolta delle firme da parte dei volontari della lista civica Il Paese che Vorrei che, anche ieri mattina, ha allestito dei banchetti per raccogliere le adesioni per indurre il sindaco Tidei a cancellare l’idea dei project financing per i lavori di ristrutturazione della Passeggiata al Mare e per la realizzazione di tremila nuovi loculi. “Moltissimi cittadini – commenta il leader civico Lorenzo Casella – esprimono le nostre stesse preoccupazioni e condividono i nostri intenti. La nostra lista esprime soddisfazione per le manifestazioni di collaborazione esternate anche da altre forze politiche, già a partire dall’evento di apertura della campagna, e invita tutti ad una collaborazione civica per testimoniare la diffusa opposizione al progetto della Giunta di cedere al privato la realizzazione e la gestione di questi due beni comuni. Questa scelta non risponde ai criteri di urgenza sbandierati dalla Giunta Tidei e appare invece dannosa per la collettività. I tempi previsti per i molteplici adempimenti dettati dal nuovo codice degli appalti richiedono infatti, mediamente, quattro anni di tempo prima che si possa dare il via all’esecuzione dei lavori”. “Secondo le procedure previste dalla legge – continua Casella – i lavori non potranno partire prima del 2023, alla faccia di una soluzione dettata dall’emergenza. Per quella data, il Comune, sarà uscito dal dissesto previsto dal piano dell’amministrazione per l’anno 2021 e potrà accedere ai finanziamenti pubblici e attuare gli interventi necessari per il cimitero e la Passeggiata al Mare, senza dover cedere per anni a privati i guadagni derivanti dalla gestione di questi nostri preziosi beni comuni”. Per Casella, è possibile mantenere due rilevanti entrate economiche e rispondere alla diffusa preoccupazione che, capitali di dubbia provenienza, possano essere investiti sul territorio cittadino, scongiurando il rischio di infiltrazioni pericolose per la collettività”. 

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