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"Consiglio comunale esautorato, a Fiumicino democrazia assente"

"Consiglio comunale esautorato, a Fiumicino democrazia assente"

Il Carroccio critica l’Amministrazione Montino a un anno dalla rielezione. La Lega: "Dal Pd solo lotte partigiane, è lontano dai problemi della città"

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FIUMICINO – «Dopo un anno di amministrazione, si deve prendere amaramente atto che il consiglio comunale di Fiumicino non esiste più nella sua funzione. 
Gli stessi consiglieri di maggioranza ammettono in aula di essere esclusi dalle discussioni nelle commissioni degli atti deliberativi». E’ quanto dichiara in una nota a firma dei consiglieri comunali Stefano Costa, Vincenzo D’Intino e Federica Poggio, assieme al Coordinatore locale, Giuseppe Picciano, e quello regionale per la Lega, Mauro Gonnelli, che aggiungono: «Siamo fortemente preoccupati della mancanza di democrazia che alberga in aula ove un solo uomo ordina e gli altri eseguono senza proferire parola. 
Così si stanno tradendo gli elettori e i principi base della democrazia. Ad oggi oltre meri atti di ordinaria amministrazione e di ratifica delle decisioni di giunta, in un anno ci si è dimenticati della città. In 12 mesi si è parlato solo di antifascismo, gay-pride, solidarietà a Riace. Il sindaco, l’unica volta che ha partecipato con la fascia tricolore in petto lo ha fatto al gay-pride mentre ha pensato bene di non venire quando i nostri giovani manifestavano contro la mancanza di un pronto soccorso. Zero atti concreti in materia di occupazione, zero in materia di sicurezza, zero atti per la realizzazione di nuove scuole, zero atti per le vere esigenze della città. Da parte del Pd solo lotte partigiane, senza rendersi conto che ciò testimonia la mancanza di argomenti di programmi. Ad oggi, più che un consiglio comunale, sembra una vecchia e austera sezione del Pci dove rappresentare una filosofia bocciata dalla storia. Non a caso alle europee questo Pd ha perso 10% rispetto alla media della provincia. 
Noi vogliamo trovare soluzioni ai problemi della città siamo saturi di assistere alla loro spasdomica ricerca di un nemico attuata solo per distrarre gli elettori dai loro fallimenti. La vera emergenza non sono le svastiche ma l’aver abbandonato i giovani, che ad oggi sono senza speranza e senza aiuti nella lotta alla droga e ai disagi».


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