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Frecce Tricolori, commercianti contrari

Frecce Tricolori, commercianti contrari

«Feriti e arrabbiati perché nessuno presta attenzione alle tantissime attività del Viale, della piazza, ma non solo». «Queste disattenzioni sono ormai troppe e sono dannosissime , ma soprattutto sembrano non interessare minimamente chi ci amministra»

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LADISPOLI – Air Show come possibile volano dell’economia locale … solo se a essere coinvolte nella realizzazione dell’evento, in primis, fossero le attività commerciali già esistenti e che ogni giorno cercano di andare avanti sperando di guadagnare tanto da non essere costretti a chiudere definitivamente le serrande. A essere furiosi con l’amministrazione comunale sono i commercianti di viale Italia, della Piazza e delle vie limitrofe. A far saltare i nervi, l’allestimento del mercatino che accompagnerà la tre giorni dedicata alle frecce e che ha letteralmente invaso il lungomare. «Siamo feriti e arrabbiati, perché nessuno presta attenzione alle tantissime attività, del viale, della piazza, ma non solo, che hanno spesso il compito di sopperire a un comune in difficoltà. Questo è solo un dare senza avere mai nulla in cambio – hanno detto – Chi deve tutelare questa categoria se non gli amministratori della città in cui questi imprenditori investono? Perchè toglierci la possibilità di veder passeggiare le tante persone che dovrebbero riversarsi sul nostro territori? Perché – continuano a chiedersi – per ogni evento di qualsivoglia natura, la sola proposta di affiancamento restano banchi da affidare ad esterni che vengono, incassano e se ne vanno?». Per i commercianti si tratta di «disattenzioni», «ormai troppe» e «dannosissime, ma soprattutto sembrano non interessare minimamente chi ci amministra che continua a ignorare le nostre esigenze. Noi paghiamo gli stipendi a ragazzi di questo territorio – hanno proseguito ancora – noi rendiamo il centro con il suo viale, la piazza e le vie limitrofe, il fiore all’occhiello di questo paese: noi e nessun altro». I commercianti puntano i riflettori sugli “investimenti” effettuati per abbellire il viale, con le aiuole ad esempio, o di illuminare la via centrale della città a Natale. «Tutto – ha concluso – senza ricevere in cambio neanche un ringraziamento ufficiale. Bene: siamo arrivati al punto di rottura. O qualcuno risponde alle nostre richieste e ci considera o, nulla sarà più fatto se non per i nostri esclusivi interessi».


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