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Rifiuti interrati, la Finanza sequestra una vasta area a Montalto

Rifiuti interrati, la Finanza sequestra una vasta area a Montalto

Oltre ai terreni sono stati sottoposti a sigilli anche fabbricati per un valore complessivo di 10.000.000 di euro

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MONTALTO – I finanzieri della Compagnia di Tarquinia e della Sezione Aerea di Pratica di Mare, all’esito di una complessa attività investigativa in materia di reati ambientali, su delega della Procura della Repubblica di Civitavecchia, hanno dato esecuzione a un decreto di sequestro preventivo emesso dal G.I.P. del Tribunale Ordinario di Civitavecchia sottoponendo a sequestro terreni e fabbricati per un valore complessivo di 10.000.000,00 di euro.

Dalle indagini sarebbero emersi secondo l’accusa gravi elementi inerenti un’attività di sversamento di rifiuti solidi pericolosi e non, all’interno di un’area di oltre 65 ettari di terreni, a ridosso del mare, adibita a coltivazioni di ortaggi e colture varie, interamente recintata e dotata di cancello chiuso con lucchetto.

I terreni, di proprietà di soggetti residenti nell’area Vesuviana del napoletano, erano poi confluiti nel Catasto Edilizio Urbano di Montalto di Castro (VT), in virtù del piano regolatore vigente, che li aveva inseriti in zona adibita alla realizzazione di strutture turistico – ricettive alberghiere. 

Anche grazie all’ausilio dell’elicottero e del personale tecnico specializzato del Reparto Operativo Aeronavale di Civitavecchia – Sezione Aerea di Pratica di Mare della Guardia di Finanza –  i finanzieri del comandante Antonio Petti hanno potuto rilevare che all’interno del sito era stata realizzata una discarica abusiva di rifiuti, quasi tutti di natura speciale, pericolosi, costituiti da: carcasse di autovetture e barche, pneumatici, pezzi di lastre presumibilmente in cemento/amianto, mattoni, guaine, ferro,imballaggi in genere, contenitori in metallo e plastica, sfalci di potatura ed altri rifiuti eterogenei.

Inoltre i finanzieri hanno rilevato la presenza di una vasca scavata all’interno del sito con fondo ricoperto da vegetazione con colorazione tendente al giallo, facendo ritenere che il terreno recasse sostanze diverse da quelle presenti nella zona circostante. All’interno della stessa vasca sono stati notati fusti di colore celeste astrattamente riconducibili ai barili utilizzati per lo smaltimento dei rifiuti pericolosi. Rilevata altresì la presenza di notevoli accumuli di rifiuti racchiusi all’interno di bustoni e coperti da teli.

Individuate, inoltre, tracce di una possibile attività di interramento di altri rifiuti, al momento non individuati, circostanza che sarà oggetto di successive ed approfondite indagini, anche alla luce del fatto che in superficie continua la normale coltivazione di ortaggi con conseguente potenziale minaccia alla salute delle persone. 

Il giudice ha quindi disposto il sequestro preventivo dell’area per evitare che la libera disponibilità della stessa possa aggravare o protrarre le conseguenze del reato di attività di raccolta illecita di rifiuti speciali.

All’esito delle indagini sono stati denunciati tre soggetti per il reato di attività di gestione di rifiuti non autorizzata ai sensi dell’art. 256 D.Lvo 152/2006.

 


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