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Pas: è stato di agitazione

Pas: è stato di agitazione

Ancora problemi in porto, dopo Port Mobility e Gtc. Stavolta sono i lavoratori che si occupano della vigilanza a protestare. Diverse le criticità che si sarebbero dovute affrontare in un incontro inizialmente programmato per venerdì mattina. Nessuna nuova assunzione per l’estate, ritardata comunicazione dei turni di servizio e carenze strutturali   

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CIVITAVECCHIA – Si chiude un fronte e se ne apre un altro al porto. Ad uno stato di agitazione congelato, quello relativo ai lavoratori Gtc, ne segue uno appena aperto, quello proclamato da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltuscs Uil per il personale della Port Authority Security.

A fine aprile si era parlato di ‘‘una nuova stagione’’ per la società, partecipata al 100% dall’Adsp, ma oggi la situazione è nuovamente precipitata. Con i rappresentanti sindacali Marco Feuli, Aldo Pascucci, Silvano Corda e Stefano Rosignoli che hanno attivato anche le procedure di raffreddamento per i lavoratori operanti per l’istituto di vigilanza Pas all’interno del porto di Civitavecchia. Venerdì si sarebbe dovuta tenere una riunione tra parti sociali ed azienda. «La società – hanno spiegato – senza tener minimamente conto delle corrette relazioni industriali, nonché del rispetto della dignità dei soggetti interessati, interveniva  solo dopo 1 ora e 5 minuti circa  senza alcuna comunicazione al riguardo comportando di fatto  la chiusura preventiva dell’incontro già calendarizzato». 

Diverse le criticità alla base della riunione. Innanzitutto la mancata presentazione, ad oggi,  di un bando di assunzione «finalizzato – spiegano i sindacati – al  riallineamento delle unità operative dell’azienda, utili al corretto svolgimento del servizio senza ricorso ad esternalizzazioni.  E poi la ritardata comunicazione, ormai da diversi mesi, dei turni di servizio con cadenza quindicinale così come previsto dalla vigente contrattazione. Ad oggi risultano operativi e disponibili per lo svolgimento del servizio soltanto 3 gabbiotti su 6; tre le autovetture facenti parte del parco auto, contrariamente a quanto riportato nel regolamento della stessa azienda che ne prevede almeno 4».  A questo si aggiunge la mancata risoluzione di molteplici tematiche legate espressamente alla organizzazione del lavoro ed alla fruizione  delle ferie estive affrontate e discusse  varie volte. 
Tutti motivi per i quali è stato aperto lo stato di agitazione. 


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