Agli esami di Stato ammesso il 97,18% degli studenti
CIVITAVECCHIA – A Civitavecchia non capitava almeno da un decennio vedere quasi tutti gli studenti delle classi quinte ammessi all’esame di maturità. Quest’anno pochissimi bocciati, soltanto 21 su 746 studenti per un totale di 725 maturandi già pronti per affrontare questa mattina la prima prova.
Il Marconi di Nicola Guzzone piazza un altro record: la scuola conta la bellezza di 1150 alunni e quest’anno con le sue undici quinte avrà 201 maturandi suddivisi in 83 del tecnico con specializzazioni in informatica, elettronica e meccanica, 95 al liceo Scienze Applicate e 23 al liceo Sportivo, alla sua prima maturità. Proprio qui si è verificato il numero maggiore dei bocciati, ben 11: 9 al tecnico, di cui 8 soltanto nella 5^A Meccanica, e due al liceo Scienze Applicate.
A pari merito di bocciature il liceo Galilei della dirigente Maria Zeno e l’Isis Calamatta di Giovannina Corvaia che hanno fermato entrambi quattro studenti.
Al Galilei saranno 107 gli studenti delle sei classi quinte ad avere accesso all’esame, 52 sono del liceo Scientifico e 55 del Linguistico, inclusi due privatisti. I bocciati sono stati tre per il primo indirizzo e uno per il secondo. Alla sede di Santa Marinella nessuna classe quinta. Al Calamatta tre classi quinte per 101 maturandi: 35 del professionale, 22 tra l’indirizzo moda e il corso serale e 44 del Nautico. Anche qui quattro non ammessi.
Allo Stendhal Lucio Cappannari che comprende anche il tecnico economico Guido Baccelli medaglia d’argento dopo l’oro del Marconi. Dieci quinte e 180 maturandi con un numero bassissimo di bocciature, soltanto due.
In via dell’Immacolata 47 invece, quartier generale del liceo statale Padre Alberto Guglielmotti diretto dalla dirigente Anna Maria Dema, zero bocciati. I 136 maturandi, compresi anche quelli della sede distaccata di via Adige, non hanno avuto nessun problema ad ottenere l’ammissione. Le otto quinte sono riuscite a svolgere un percorso lungimirante.
Al Guglielmotti dunque va il primato di ‘‘Nessun bocciato alla maturità 2019’’.
Ma perché non si boccia più, o meglio, perché solo i casi gravissimi si prendono in considerazione, quando fino a pochi anni fa si verificavano vere e proprie stragi anche con una sola materia in rosso?
A dare una risposta secca e coincisa è la vicepreside dell’istituto Stendhal, la professoressa Paola Alessandroni: ‘‘È molto semplice. Pochissimi bocciati perché ce lo chiede il Miur’’.
Mat. Cec.