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Nuovo esame di stato per 725 studenti

Nuovo esame di stato per 725 studenti

Maturità 2019: suona la campanella per gli alunni civitavecchiesi. Si inizia con la prima prova di italiano. Marconi record con 11 quinte e 201 maturandi. LE TRACCE I numeri

di MATTEO CECCACCI

CIVITAVECCHIA – Notte insonne trascorsa davanti a un monitor di un computer insieme a una tazza di tè con sottofondo di Antonello Venditti.
Probabilmente la notte prima degli esami l’avranno trascorsa così la maggior parte degli studenti che questa mattina se la vedranno con il nuovo esame di stato.
Dopo un bacio incoraggiante e un in bocca al lupo dei genitori, ci sarà soltanto la campanella delle 8.30 pronta a dare inizio alla prima prova. Dizionario tra le mani, penna nera e una traccia da scegliere tra le sette a disposizione.

Sono 725 i maturandi civitavecchiesi che col cuore a mille sono chiamati a svolgere il tema di italiano.
Tra le tante novità di quest’anno decise dal ministero dell’Istruzione, spicca proprio quella riguardante il primo scritto con l’aumento delle tracce, da 4 a 7, suddivise in tre tipologie: A, B e C, analisi del testo, scritto argomentativo e il classico elaborato di attualità, con gli argomenti che vanno dall’analisi in prosa e in poesia all’articolo di giornale passando per gli ambiti scientifico e storico fino all’artistico, filosofico, letterario, sociale ed economico. Ma si sa, l’ansia per la maturità non è mai dovuta al tema. La preoccupazione maggiore è per domani, quando sarà il turno della temutissima seconda prova multidisciplinare, anch’essa completamente rivoluzionata dal Miur, con le materie chiave di ogni indirizzo obbligatoriamente presenti. Non ci sarà una tra matematica e fisica allo Scientifico ma entrambe, così come latino e greco al Classico, scienze umane ed economia al liceo dello Scienze Umane opzione socio-economico, discipline turistiche e aziendali al tecnico per il Turismo e scienze degli alimenti e servizi eno-gastronomici per l’Alberghiero. Un’innovazione questa che ha trovato moltissimi pareri discordanti degli studenti che ancora oggi, giorno d’esordio di questo nuovo modello, non riescono a mandare giù, per non parlare poi del terzo ed ultimo sconvolgimento riguardante l’orale. L’eliminazione del quizzone, che anticipa di molto gli inizi dei colloqui, ha dato il via a una pioggia di critiche infinita, con alunni e docenti arrivati al punto di rimpiangere sia la terza prova che la vecchia formula dell’orale rispetto ai tanti cambiamenti strutturali. Fatto sta che da quest’anno tesine, presentazioni e PowerPoint non saranno più accettate, almeno dal ministero, al massimo soltanto una mappa concettuale come guida.

Da lunedì 24, data in cui partiranno gli orali, ci sarà l’estrazione delle buste: il colloquio orale prenderà inizio dal sorteggio di un materiale che potrà essere un documento, un’immagine o un testo contenuto nelle buste predisposte dai professori durante la riunione preliminare. La commissione avrà un numero di buste chiuse pari al numero dei candidati, superiore di due. Il giorno dell’esame il presidente della commissione estrarrà tre buste e il candidato dovrà sceglierne una. Durante l’esame orale i candidati dovranno anche presentare la relazione sulle attività condotte durante il percorso di studi, come l’alternanza scuola lavoro e rispondere alle domande di educazione civica, disciplina da tantissimi studenti di alcuni indirizzi mai svolta.

Insomma, per i 107 studenti delle sei quinte dello Scientifico, i 180 delle dieci classi dello Stendhal, i 101 delle tre quinte del Calamatta, i 136 delle otto sezioni del Guglielmotti e i 201 studenti delle undici quinte del Marconi, record assoluto per l’istituto di via Ciro Corradetti, per un totale di 725 maturandi, è giunta l’ora di fare quell’ultimo sforzo scaricando tutto lo stress accumulato fino a ieri. Da oggi i ragazzi del nuovo millennio, terminata la prima prova, avranno la consapevolezza di aver dato vita a un esame nuovo di zecca mai svolto prima da nessun altro studente. Una particolarità che dovrebbe renderli orgogliosi.
In questi casi però è giusto chiudere con la citazione classica del ‘‘comunque vada sarà un successo’’.

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