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Rubinetti chiusi a Boccelle: la rabbia dei residenti

Rubinetti chiusi a Boccelle: la rabbia dei residenti

Un tecnico di Acea ha provveduto nei giorni scorsi ad apporre i sigilli a diversi contatori nel quartiere periferico per il mancato pagamento delle fatture. "Non abbiamo mai ricevuto le bollette né firmato raccomandate di sollecito". Oltre al danno anche la beffa: 200 euro tra distacco e riattivazione del servizio. "Ricorreremo ad un legale"

CIVITAVECCHIA – Bollette mai arrivate, solleciti spediti con raccomandate mai firmati e disagi, tanti. È quello che è accaduto in questi giorni a Boccelle, da dove sono giunte diverse segnalazioni per la sospensione coatta del servizio idrico da parte di Acea. 
A quanto pare, stando al racconto di alcuni residenti del quartiere, i tecnici della società si sarebbero presentati qualche mattina fa per apporre i sigilli ai contatori. Il motivo? Il mancato pagamento delle fatture. Secondo la società sarebbero state inviate. Anzi, sarebbero addirittura pertiti dei solleciti tramite raccomandata. Ma i cittadini assicurano di non aver mai ricevuto nulla. Tantomeno di aver mai firmato una raccomandata simile. Fatto sta che Acea non ha voluto sentire ragioni e ha sospeso l’erogazione idrica. «Una situazione assurda – ha tuonato uno dei residenti – nella mia zona sono almeno cinque le famiglie coinvolte, altre nelle strade vicine. Abbiamo già interessato il Pincio, con la segnalazione attraverso l’Urp, il comitato di quartiere ed i carabinieri, perché è impensabile sospendere d’imperio e senza alcun preavviso un servizio fondamentale come quello idrico, tra l’altro non prendendo in considerazione neanche che tipo di utenza si va a penalizzare. In alcuni casi parliamo di utenze non disalimentabili, eppure si è chiuso anche qui. Eppure di problemi nel recapito delle bollette idriche ce ne sono stati molti, e Acea lo sa bene». Oltre al danno poi anche la beffa. La sospensione del servizio comporta un addebito pari a 100 euro per le spese di distacco. La riattivazione sarà possibile solo dopo aver proceduto al pagamento dell’intero credito scaduto e comporterà un ulteriore addebito di 100 euro per le spese di riallaccio. «Ci rivolgeremo ad un legale, anche se la battaglia sarà lunga – ha promesso il civitavecchiese – ma l’acqua è un bene primario e non possiamo noi pagare i disservizi di altri». 

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