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Torre Nord: la discussione approda al Mise

Torre Nord: la discussione approda al Mise

Domani mattina l'atteso appuntamento al Ministero dello Sviluppo Economico per affrontare la questione relativa all'uscita dal carbone. Interventi anche di Federlazio e dei consiglieri di opposizione Patrizio Scilipoti e Carlo Tarantino, che chiedono un consiglio comunale sul tema e denunciano anche la situazione di sofferenza del porto, Marietta Tidei: "Occorre tutelare le ragioni del territorio" 

CIVITAVECCHIA – È fissato per domani mattina alle 10.30 al Ministero dello Sviluppo Economico il tavolo tecnico sul tema dell’uscita dal carbone per la produzione di energia elettrica. Sul tavolo i casi relativi alle zone centro e sud Italia, in particolare si discuterà delle centrali di Torre Valdaliga Nord, Bastardo (Gualdo Cattaneo) e Brindisi Sud di proprietà di Enel e dell’impianto di Brindisi Nord della società A2A. Presenti istituzioni, società, sindacati ed associazioni, che avranno di fronte la data del 31 dicembre 2025, quando si dovrà ufficialmente dire addio al carbone. O almeno questo è l’obiettivo. Il problema, specie per Civitavecchia, è capire che tipo di strada si aprirà, con Enel che ha più volte fatto intendere che non sarà in grado di chiudere l’impianto. Anzi, la richiesta rivolta al ministero è quella di riconvertire l’impianto a metano. Questo però significa, per il territorio, ripercussioni negativa anche in termini occupazionali. Il Ministero dello Sviluppo Economico, nella lettera di invito ai vari soggetti che parteciperanno all’incontro, parla del primo di un articolato programma di interventi che, in un contesto di forte crescita delle energie rinnovabili, comprenda nuova capacità a gas e/o sistemi di accumulo e potenziamento delle reti, da realizzare nei tempi dati attraverso azioni che accelerino le procedure autorizzative e favoriscano la riconversione dei siti.

Un percorso, quindi, quello dell’uscita dal carbone, che va gestito e governato nel migliore dei modi, a tutela proprio del territorio. Di questo si è iniziato a parlare anche ieri pomeriggio a Palazzo del Pincio con il neo sindaco Ernesto Tedesco che ha incontrato una rappresentanza di aziende del comparto metalmeccanico operanti sul territorio. Incontro utile per analizzare le problematiche derivanti all’indotto dalla situazione che si sta delineando sulla centrale Enel di Torrevaldaliga Nord. All’incontro ha partecipato anche Federlazio che ha rilanciato le forti preoccupazioni sui temi produttivi e occupazionali legati al principale committente del territorio. È stato sottolineato che le imprese chiedono al nuovo Sindaco una particolare attenzione in questo momento contraddistinto dall’incertezza dovuta alla discussione, tutt’ora in corso, che dovrebbe portare, entro il 2025, all’abbandono del combustibile fossile. “La nostra primaria richiesta al Sindaco Tedesco – ha spiegato il direttore generale della Federlazio Luciano Mocci – è un richiamo deciso affinchè stimoli un percorso condiviso con tutti gli attori che operano sul territorio. Siamo certi che, attraverso una programmazione di tutte le fasi della eventuale riconversione, si possa consentire alle aziende di pianificare le proprie attività evitando contraccolpi economici ed occupazionali”. 

Sulla questione sono intervenuti anche i consiglieri di opposizione Patrizio Scilipoti e Carlo Tarantino, i quali chiedono di sapere quali siano le azioni che il neo eletto sindaco vuole intraprendere in merito alle diverse vertenze occupazionali che si stanno aprendo “e soprattutto – hanno spiegato – vorremmo sapere quali soluzioni o richieste verranno presentante dal primo cittadino al tavolo ministeriale del Mise in programma per la giornata di domani sul tema Enel. Il nostro territorio ha dato tanto, anzi troppo, ad Enel ed è quindi giusto che l’azienda energetica si metta seduta al “tavolo cittadino” con spirito di collaborazione ed esponga chiaramente le proprie intenzioni dichiarandosi disponibile ad una programmazione condivisa. Proprio per questo, appena insediata la nuova assise comunale, speriamo a brevissimo – hanno aggiunto – chiederemo urgentemente la convocazione di un consiglio comunale aperto sulla tematica Enel e indotto in cui dovranno essere necessariamente presenti il Governo, la Regione ed i vertici dell’azienda energetica”. 

Secondo i due consiglieri Enel, “per la prima volta dopo circa sessanta anni – hanno aggiunto – dovrà programmare la sua attività solo dopo aver ottenuto il consenso della cittadinanza che ha già pagato un prezzo inaccettabile, sia dal punto di vista economico che da quello sanitario e ambientale”. Accanto ad Enel, però, si dovrà parlare anche di porto. “Ormai sono troppi mesi che andiamo denunciando situazioni di estrema criticità, ben evidenziate dagli ultimi dati relativi a traffici portuali (merci e passeggeri) relativi al nostro scalo marittimo – hanno sottolineato – il settore merci in particolare registra cali allarmanti e se non si interviene immediatamente il nostro territorio si troverà ad affrontare la più grave crisi occupazionale dal dopo guerra ad oggi. Per questo, nell’ambito dei nostri poteri istituzionali – hanno concluso Scilipoti e Tarantino – ci prodigheremo affinché i vertici di Molo Vespucci relazionino la pubblica amministrazione, nelle competenti sedi, sullo stato di crisi e sulle iniziative che intendono mettere in atto per evitare che quanto sopra ipotizzato diventi realtà”. 

Per il consigliere regionale del Pd Marietta Tidei “il tavolo che si terrà domani al Ministero dello Sviluppo economico è un’occasione importante per ribadire le ragioni del territorio e del suo sviluppo futuro. Un territorio – ha ribadito – che ha già dato tanto dal punto di vista ambientale e ha permesso ad Enel di garantire la sicurezza del sistema elettrico nazionale. Sarà un tavolo in cui si affronteranno questioni e strategie relative a più aree, Civitavecchia, Bastardo e Brindisi ma mi auguro che nel l’incontro di domani siano prese nella dovuta considerazione le ragioni del territorio: tutela dell’occupazione, maggiore qualità del lavoro e indicazioni chiare da parte di Enel sulle occasioni che nasceranno in seguito alla riconversione dell’area di Torre Nord, per i lavoratori e per le imprese locali. È inaccettabile che l’uscita dal carbone possa prevedere come “compensazione occupazionale” solo un impianto a gas che di certo non potrà garantire gli stessi livelli di occupati . Altra cosa sarebbe parlare di un polo energetico sostenibile che accanto al gas preveda, rinnovabili, sistemi di accumulo (Enel ha già autorizzazioni per 50 MW), così come molte delle attività di formazione che l’operatore svolge. Sarebbe inoltre interessante – ha aggiunto – riprendere il discorso, già avviato con l’Assessorato allo Sviluppo Economico della Regione Lazio, su un hub per le start-up innovative da ospitare proprio dentro Torre Nord. Hub che Enel ha già costituito in diversi siti, anche esteri. Tutte idee, così come altre che ne potrebbero arrivare, sulle quali la città e l’intero territorio dovrebbero imporre ad Enel di confrontarsi. Nel processo di dematerializzazione della produzione che investe non solo Enel, è necessario che la stessa azienda promuova un’occupazione legata ai nuovi lavori. Mi auguro che la nuova amministrazione comunale di Civitavecchia – ha concluso Tidei – possa far valere le ragioni del territorio, promuovendo fin da subito un confronto aperto con tutte le istituzioni e i soggetti coinvolti, conferendo un ruolo attivo anche all’imprenditoria locale che in questi anni ha sofferto molto”.

 

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