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Acqua a Palidoro, Fiumicino chiama Ladispoli

Acqua a Palidoro, Fiumicino chiama Ladispoli

Il comune di Montino torna a bussare a palazzo Falcone per i disagi idrici al cimitero di Palidoro. Si continua a tirare in ballo il Consorzio delle reti idriche della città balneare. Ma Moretti torna a smentire: «Non esiste. Se hanno dubbi vengano a trovarci»

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LADISPOLI – Il comune di Fiumicino torna a bussare alla porta del palazzetto Falcone per chiedere nuovamente l’erogazione di acqua nella zona di Palidoro e Castel Campanile, il cimitero, i casali agricoli e diverse abitazioni della zona. Secondo l’assessore ai Lavori Pubblici del vicino comune di Fiumicino, Angelo Caroccia, la distribuzione idrica nella zona dipenderebbe dal Consorzio delle reti idriche di Ladispoli. Ma di questo Consorzio nella città balneare non ne saprebbero proprio nulla. A sottolinearlo, per la seconda volta consecutiva dopo l’ennesimo comunicato inviato dal comune di Fiumicino in cui si chiede la convocazione urgente di Ladispoli e della Regione Lazio, è proprio il delegato alle reti idriche Filippo Moretti. «Non si capisce perché il comune di Fiumicino continui a tirare in causa Ladispoli nella sua inefficienza per la distribuzione dell’acqua potabile. Le reti idriche dei due comuni – ha sottolineato Moretti – sono indipendenti. A Ladispoli non c’è nessuna utenza presso la Flavia Servizi che alimenti il cimitero di Statua». Non solo. Il consorzio tirato in ballo per la seconda volta dai vicini di casa «non esiste». E di quella convocazione annunciata dall’assessore ai Lavori Pubblici Caroccia, la città balneare non ne saprebbe proprio nulla. «Al Comune – ha detto Moretti – non è arrivata alcuna richiesta di incontro o di informazioni da parte del comune di Fiumicino, né al Sindaco, né a me né alla società». Un po’ come accaduto la prima volta in cui dalla vicina città puntarono il dito contro l’amministrazione Grando per l’assenza di acqua al cimitero Statua. «Se hanno dei dubbi – ha proseguito ancora Moretti – vengano a trovarci, portino le loro planimetrie delle loro reti idriche così da metterle a confronto con le nostre».


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