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Divinamente Marco Del Lungo

Divinamente Marco Del Lungo

PALLANUOTO. Il portierone civitavecchiese trionfa ai Mondiali di Gwangju (Corea del Sud) con il suo Settebello: Spagna battuta in finale 10-5. Dopo il bronzo alle Olimpiadi di Rio de Janeiro l’estremo difensore del Brescia si mette al collo un’altra medaglia. Soddisfazione anche per il professore Giovanni Melchiorri, il medico della rosa del tecnico Sandro Campagna. Dalle 12.29, ora in cui l’Italia ha toccato l’oro, Civitavecchia in festa: tripudio di emozioni e orgoglio azzurro. Come lui soltanto altri tre: Roldano Simeoni e Marco Galli a Berlino ‘78 contro l’Ungheria e Roberto Calcaterra a Roma ‘94. Dopo 25 anni la storia si ripete. I COMPLIMENTI DELLA CITTÀ:

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di MATTEO CECCACCI

Impresa, capolavoro, apoteosi. Scegliete voi quale sostantivo usare per descrivere l’opera d’arte realizzata da Marco Del Lungo, il portiere della Nazionale di pallanuoto italiana che oggi ai Mondiali di Gwangju, in Corea del Sud, ha battuto la Spagna in finale per 10-5 laureandosi campione del mondo.
Gli azzurri diretti dal tecnico Alessandro Campagna hanno così ottenuto il quarto titolo iridato dopo quelli di Berlino (1978), Roma (1994) e Shanghai (2011). Qualcosa di veramente straordinario, a tratti indescrivibile, quanto accaduto oggi nell’altro Continente quando alle 11.30 ora italiana l’Italia è scesa in vasca per contendersi la medaglia d’oro contro gli iberici allenati da David Martin Lozano.
Quattro tempi da 8’ ciascuno. Per i civitavecchiesi forse i 1920 secondi più lunghi della vita che sembravano non passare mai. Ma l’adrenalina, contornata anche da un po’ d’ansia, il timore e l’attesa per vedere e tifare l’atleta nostrano Marco Del Lungo era talmente alta che la città sembrava addirittura incontrollabile. Tutti incollati davanti al televisore: l’estremo difensore del Brescia è in acqua più carico che mai in mezzo ai suoi pali pronto a stupire con le sue parate un’altra volta tutta la sua Nazione.
Del Lungo, nato a Tarquinia il 1° marzo 1990 ma cresciuto a Civitavecchia, è stato cullato fin da piccolo dalla Snc Enel Civitavecchia, società che grazie a lui ha vissuto anni straordinari tra l’A1 e l’A2 fino al 2011. Poi purtroppo tutto è terminato, perché come spesso vuole la vita anche gli amori più grandi finiscono anche se a volte fanno dei giri immensi e poi ritornano. Oggi infatti Del Lungo è come se fosse ritornato a casa, nonostante giochi con il Brescia da otto anni.
Sono le 11.38. Il primo parziale è equilibrato, il tabellone segna 2-2. Gli azzurri però dilagano nei secondi 8’ andando sul momentaneo 5-3, per poi allungare il risultato nel terzo tempo andando sull’8-4. Ultimi sgoccioli di partita, i 480 secondi stanno per terminare, il risultato è 2-1 Italia, parziale di 10-5. Sono le 12.29, gli arbitri Margeta e Goldenberg pongono fine alla partita. La sirena finale sancisce così il salto dei civitavecchiesi dai divani con le mani al cielo, gli appassionati di pallanuoto e gli amici di Marco sono incontenibili, tanto da postare video su Facebook per condividere l’emozione di un traguardo sperato.
Sì, Marco Del Lungo è campione del mondo. Indossa la medaglia d’oro al collo, stringe la coppa, la bacia e si commuove anche un po’ ma sono lacrime d’oro. Lacrime che testimoniano un tragitto difficile, pieno di sacrifici e di battaglie iniziate il 15 luglio: Brasile, Giappone, Germania e poi Grecia, Ungheria e Spagna. Chapeau Marco Del Lungo. Orgoglio di mamma Carla e papà Diego. Hai fatto esultare un paese intero e la tua città che ancora oggi sta festeggiando. Hai realizzato un’impresa eroica che nessuno ti potrà mai togliere. Forse dovrai ancora realizzare il tutto ma quando tornerai in città probabilmente sarà tutto più chiaro. Civitavecchia ti aspetta per festeggiarti, per lodarti e per dirti grazie. Grazie perché con la tua impresa oggi la città di Civitavecchia è sul tetto del mondo.
Samuel Johnson diceva ‘‘Non esiste piacere migliore nella vita di quello di superare le difficoltà, passare da un gradino del successo a quello superiore, formulare nuovi desideri e vederli realizzati. Colui che si accinge a qualche grande o lodevole impresa vede le sue fatiche prima sostenute dalla speranza, poi ricompensate dalla gioia’’.
Marco Del Lungo c’è riuscito.
Ora sì può finalmente dire con certezza che Del Lungo è il portiere più forte del mondo.
Adesso però serve già un’altra impresa: c’è Tokyo 2020.


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