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Crematorio: preoccupato ''In nome del popolo inquinato''

Crematorio: preoccupato ''In nome del popolo inquinato''

L'associazione chiede un incontro urgente con sindaco Tedesco ed assessore Magliani 

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CIVITAVECCHIA – Si dice preoccupato “In nome del popolo inquinato” per la situazione che si è creata attorno al forno crematorio, impianto che ad oggi ha sospeso il servizio per il raggiungimento del limite massimo di salme da cremare imposto dalle prescrizioni dell’ex sindaco Cozzolino. Il movimento, tra quelli che hanno portato avanti la battaglia contro la realizzazione di un impianto simile, chiede quindi un incontro urgente con il sindaco Ernesto Tedesco e con l’assessore all’Ambiente Manuel Magliani “per manifestare verbalmente – hanno spiegato – tutte le nostre preoccupazioni ed informarli sulle azioni finora intraprese o che si intendono intraprendere”. 

Secondo gli esponenti di “In nome del popolo inquinato” il quadro odierno smentirebbe “le posizioni espresse da alcuni consiglieri della passata Amministrazione. Allo stesso tempo duole leggere dell’assoluta indifferenza e osiamo aggiungere il disprezzo – hanno aggiunto – con cui la società che gestisce la struttura si è appellata alle prescrizioni ed oggi gioca la disperata carta di perseguire i suoi interessi economici ignorando i gravissimi problemi ambientali che affliggono la nostra città, le posizioni e le tante proteste dei comitati e delle forze politiche favorevoli ad un servizio per i residenti e contrari ad una servitù industriale ed inquinante coma ha permesso la giunta Cozzolino, alle richieste “ignorate” per il referendum e non da ultimo le vicende giudiziarie ancora in corso che riguardano la sospetta regolarità urbanistica e amministrativa della struttura. Si legge inoltre che vengono avanzate richieste per aumentare a dismisura il numero delle cremazioni portandole addirittura a un numero vicino alle 4.000 l’anno tenuto conto che, a fine luglio, sembra raggiunto il numero di 2080. Si parla di avvenuti o prossimi ad avvenire contatti tra la ditta Altair e l’amministrazione Comunale per definire il futuro di questa ennesima gravissima fonte di inquinamento per la città tutta”. Tutti motivi per i quali il comitato che da anni si batte sull’argomento non vuole rimanere silente ed essere relegato a semplice spettatore. 


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