Il sindaco tende la mano ai metalmeccanici
Accolta la proposta di aprire un tavolo: primo appuntamento il 27 dicembre
CIVITAVECCHIA – “A Enel, all’amministrazione comunale e al Ministero continuiamo a dire che il futuro vogliamo costruirlo noi. Serve un progetto industriale che tuteli l’occupazione, insieme alla salute e all’ambiente”.
I metalmeccanici sono stati chiari questo pomeriggio, nel corso dell’assemblea pubblica – alla quale hanno partecipato anche forze politiche, commercianti e cittadini – promossa sotto il Comune da Fiom Cgil, Uilm Uil e Usb. Un luogo che non è stato scelto a caso, proprio perché l’intenzione è quella di sollecitare l’amministrazione comunale a guidare il percorso che porterà al 2025, a quel phase out dal carbone che, per i sindacati, rappresenta un punto di svolta fondamentale per la città. Dentro o fuori. Rimanere legati al passato o alzare la testa e virare, verso un porto che possa essere sicuro. E la politica, in questo senso, ha già risposto, con il sindaco Ernesto Tedesco che è sceso per incontrare i lavoratori confermando la propria disponibilità a lavorare insieme su questa strada.
“Il tempo stringe – hanno spiegato i segretari dei tre sindacati, Giuseppe Casafina, Arturo Ranucci e Roberto Bonomi – il Ministero dello Sviluppo Economico a gennaio dovrebbe convocare le diverse realtà sul futuro degli impianti. Ecco, noi dobbiamo presentarci già con una alternativa condivisa, una proposta unica del territorio”.
Il sindaco Tedesco, consapevole delle difficoltà della categoria e della necessità di affrontare la vertenza, alla luce anche del no convinto espresso all’unanimità in consiglio comunale, ha fissato per il 27 dicembre un incontro proprio con i sindacati per programmare una serie di riunioni con le diverse parti per arrivare proprio ad un progetto alternativo che eviti quella desertificazione produttiva che i lavoratori e la città temono.
“È necessario convocare il tavolo – ha spiegato il Sindaco – e chiamare poi anche Enel, principale attore di questa vertenza. Iniziamo subito, come sollecitato dai sindacati, a programmare le diverse iniziative per arrivare a definire una proposta”. Proposta che i metalmeccanici hanno rilanciato anche sotto il Pincio, ossia quella di trasferire il loro know how nel bacino di carenaggio la cui realizzazione potrebbe davvero dare quella risposta che il territorio chiede da tempo.