Inumazione, la Consulta delle donne incontra Quintavalle
“La ASL si appresterebbe ad una nuova valutazione del protocollo d’intesa”
CIVITAVECCHIA – In mattinata la Consulta delle Donne ha incontrato il Dirigente Generale delle ASL RM4 Dott. Giuseppe Quintavalle, la direttrice sanitaria della ASL ed il direttore sanitario dell’ospedale San Paolo per discutere del protocollo di Intesa con il quale l’Azienda Ospedaliera avrebbe affidato all’Associazione “Difendere la Vita con Maria” la raccolta, la conservazione, il prelevamento, il trasporto e l’inumazione di prodotti abortivi non reclamati dalla donna, da un familiare o da chi per essi entro le 24 ore dall’intervento. “La nostra Avvocata Micaela Carlini – dichiara Amelia Ciampa, Presidente della Consulta delle Donne – ha richiesto la sospensione dell’Efficacia delle delibere di approvazione e del rinnovo del Protocollo di Intesa, in quanto le stesse, non avendone valutato la necessità, non prevederebbero il consenso Informato della donna, tanto più che il prodotto abortivo è affidato ad una Associazione confessionale, mentre l’Azienda Ospedaliera deve rispondere a criteri laici e tutelare i diritti e le legittime aspettative di tutte e di tutti. Per queste ragioni la Consulta presenterà Istanza per l’annullamento in autotutela delle deliberazioni stesse”. Ciampa evidenzia che il Dottor Quintavalle avrebbe condiviso le eccezioni avanzate dalla Consulta, asserendo che l’Azienda si appresterebbe ad effettuare una nuova valutazione del Protocollo d’Intesa, che terrà conto di quanto emerso dall’incontro odierno. “Sia Il Dottor Quintavalle che la Direttrice Sanitaria della Asl e il Direttore Sanitario del San Paolo – aggiunge – hanno più volte affermato che l’Azienda si ispira assolutamente a principi laici e l’applicazione della legge 194 presso la ASL RM4 è rigorosa, così come scrupoloso l’operato di assistenza rivolto dal personale sanitario alle donne che si rivolgono al San Paolo”. Nell’ambito dell’incontro, infine, la Consulta ha chiesto che il Consultorio Familiare partecipi attivamente a realizzare convegni ed incontri pubblici sulla genitorialità consapevole, la sessualità, la contraccezione, l’interruzione volontaria della gravidanza, che la Consulta ha inserito nella programmazione annuale.