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Controcultura, la notte in cui nacque il Rock and Roll

Per molti l'inventore dell'espressione è il dj Alan Freed

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ETTORE SALADINI

Chi è il padre del Rock and Roll? Chi lo ha iscritto all’anagrafe della musica? Qualcuno dice sia stato il bluesman Roy Brown con la canzone Good Rocking Tonight, che diede il La ad altri artisti country e blues per utilizzare il termine rock nei loro brani. Ma il critico musicale Riccardo Bertoncelli afferma che “la datazione Brown è solo una delle tante possibili”. Per molti storici della musica l’inventore dell’espressione Rock and Roll è il DJ Alan Freed che, nel 1951, con il coraggioso programma radiofonico The Moon Dog House Rock ‘n Roll Party, in un’America ancora fortemente razzista, da Cleveland (Ohio) mandando on the air musica nera in un’emittente ascoltata prevalentemente dai bianchi, di fatto battezza lo stile musicale. Alan Freed, trombonista per passione che negli anni di liceo ha formato una band dal nome Sultan of swing, si è laureato in ingegneria ma non ha nessuna intenzione di disegnare case e palazzi, perché la sua unica passione è la musica. Indossa abiti da impiegato di banca, porta i capelli con il ciuffo impomatato di Brylcream e percepisce che la musica sta cambiando. Non più country, blues, bluegrass, Rhythm and Blues, gospel e jazz ma qualcosa di nuovo e incredibilmente forte. Freed il 21 marzo 1952 organizza alla Cleveland Arena il Moondog Coronation Ball, il primo concerto Rock della storia. Accorrono ventimila teenager di tutte le pigmentazioni cutanee (il Rock è dall’inizio un crossover di anime meticcio e interrazziale) in uno spazio che non ne può ospitare più di seimila. La marea di gente è inarrestabile e sfonda le porte dell’arena. Arriva la polizia con i manganelli. Arrivano i pompieri con gli idranti. Lo show viene interrotto, ma il Rock and Roll è nato.


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