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Tari, Pcv: «Si tenga conto di chi ha difficoltà a pagare le tasse»

Gli esponenti della lista civica “Il Paese che vorrei” contestano l’atteggiamento della giunta Tidei
Nel mirino anche la questione degli accessi a mare


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SANTA MARINELLA – Continua la polemica a distanza tra i vertici della lista civica “Il Paese che Vorrei” e la giunta Tidei, in merito al forte aumento che si è registrato della tassa sui rifiuti, che costringe i cittadini a fare sforzi economici enormi per tenere fede alle scadenze dei bollettini. “Quando mancano le risposte alle esigenze dei cittadini – dicono gli attivisti del Pcv – si ricorre ad una banale arma di distrazione di massa. Un polverone di rancore e di minacce che tutto nasconde e niente risolve, ma che ha lo scopo di distogliere l’attenzione dalle proprie responsabilità, scatenando polemiche e contrapposizioni nei confronti di presunti nemici. In questo polverone, non si vede la differenza tra chi è nella difficoltà di pagare una tassa e chi per avidità o furbizia non la corrisponde. Quando chiedevamo all’amministrazione di intervenire con le dovute verifiche per una più equa ripartizione della Tari, e di agire per una nuova definizione del servizio per la raccolta differenziata, nulla è stato fatto ed oggi, niente di meglio che trovare nel cittadino inadempiente, qualunque sia la sua condizione, il nemico contro cui scatenare la rabbia”. Il Paese che Vorrei spazia anche sugli accessi al mare, visto che il sindaco ha promesso l’apertura di un varco che conduce da piazza Trieste alla spiaggetta dietro il porto turistico. “Per nascondere l’incapacità di rendere accessibili i varchi a mare lungo le nostre coste – spiegano i vertici civici – si preferisce creare un nuovo nemico che impedirebbe di aprirne uno, il più costoso, il più complesso e forse anche il più inutile dal momento che a quella spiaggia già oggi si accede facilmente dal porto, con tanto di parcheggio a disposizione”. Anche la minaccia fatta da Tidei di togliere la convenzione alla società Porto Romano, qualora quest’ultima non trova l’accordo con il Comune, porta il Paese che Vorrei a scagliare critiche sul primo cittadino. “Sulla gestione del porto la battaglia è vecchia – affermano dal Paese che Vorrei – dopo aver fortemente voluto una gestione privata in cambio della promessa di faraonici, quanto improbabili progetti di espansione, sono anni che le amministrazioni ingaggiano o fingono di ingaggiare battaglie legali, con l’unico risultato di aver buttato tempo e denaro pubblico. Sono invece sempre mancati i controlli e le azioni puntuali sulle irregolarità dei lavori e sulle modalità gestionali che avrebbero potuto imporre al concessionario il rispetto degli impegni e la realizzazione dei servizi. Ma basta rinnovare il rancore nei confronti di un nemico e sperare che ciò possa nascondere l’inerzia di una macchina amministrativa incapace di perseguire il bene comune”. “Così, cari concittadini oppressi da tasse e dalle cattive gestioni che si sono succedute nel tempo – conclude la nota – se non siete soddisfatti dei servizi, se non avete una casa, se la vostra città vi sembra trascurata, se siete giustamente preoccupati dalla privatizzazione del cimitero, dei parcheggi e delle spiagge, se vi sembra che non ci siano opportunità di sviluppo, benessere e bellezza nel nostro territorio, sappiate che la colpa del vostro disagio è dei “poteri forti” che impediscono al Sindaco di lavorare per il bene dei cittadini”. 


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