''Assistenza a bordo delle navi da crociera''
La Sanità Marittima ha inviato una richiesta alla Regione lazio e alla Asl Rm4 per le persone rimaste a bordo di Costa Victoria e Msc Grandiosa
CIVITAVECCHIA – Una lettera con la richiesta urgente, rivolta alla Asl Rm4 e alla Regione Lazio, per garantire un’adeguata assistenza a bordo delle navi da crociera attualmente ormeggiate in porto. È quella che la Sanità marittima ha inviato ieri a seguito della situazione attuale all’interno dello scalo. La Msc Grandiosa è all’ancora ormai da settimane: degli oltre 300 membri dell’equipaggio presenti a bordo, dodici sono risultati positivi al Covid e posti in isolamento nelle rispettive cabine; di questi tre sono stati però trasferiti nei giorni scorsi in strutture ospedaliere a terra, poiché le condizioni erano più gravi. L’altra nave è la Costa Victoria. Anche qui più di 800 persone ancora a bordo, tra membri dell’equipaggio e passeggeri. Due i positivi, uno ricoverato in ospedale e l’altro in isolamento a bordo della nave. Gli sbarchi stanno proseguendo a rilento, in forma protetta ed assistita; scende solo chi ha già l’aereo assicurato per la propria destinazione. Per gli altri la quarantena prosegue a bordo. Il problema sono infatti i fallimenti, degli ultimi giorni, dei rimpatri soprattutto in India, Russia, Filippine ed Indonesia, con i Governi con non hanno acconsentito al rientro in patria. Si è creata quindi una situazione difficilmente gestibile e oggi preoccupante. Lo si è visto anche a Fiumicino, con decine di passeggeri e membri di equipaggio che, una volta annullati i voli in partenza, sono dovuti rimanere nella città, soggiornando in alberghi: tra loro anche persone positive al coronavirus. «Chi sta sulle navi faccia la quarantena sulle navi» ha detto ieri l’assessore regionale alla sanità Alessio D’Amato a seguito proprio dell’isolamento di un hotel a Parco Leonardo per la positività di decine di crocieristi in attesa di un volo. Dopo che nei giorni scorsi lo Spallanzani e la Asl Rm4 avevano inviato a bordo un infettivologo ed un anestesista, oggi l’Usmaf chiede l’intervento concreto di Regione e ancora della Asl per assicurare l’assistenza sanitaria a bordo delle due navi, oltre quella prestata dal personale di bordo.
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