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Usi civici, Petrelli scrive alla Regione chiedendo di ristabilire la legalità

Usi civici, Petrelli scrive alla Regione chiedendo di ristabilire la legalità

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CIVITAVECCHIA – In una nota a Zingaretti, al capo di gabinetto regionale Ruberti, al difensore civico regionale Licheri, al direttore regionale agricoltura caccia e pesca Lasagna e alla stessa Università Agraria, il consigliere comunale di minoranza Vittorio Petrelli ripercorre la storia degli usi civici chiedendo di riportare la vicenda nel segno della legalità.

“Su larga parte del territorio cittadino – spiega – vengono da oltre 5 anni imposti ingiusti gravami che bloccano il mercato  immobiliare di ampie aree, danneggiano il comparto edile, gli studi professionali di settori correlati come architetti ed ingegneri, le agenzie immobiliari e rallentano l’economia cittadina ridotta allo stremo già prima del Covid-19. Anche molta parte della  cittadinanza risente, dato che più di 5000 famiglie si vedono colpite nei propri averi più cari, quale la disponibilità della propria casa, come si è più volte messo in evidenza negli incontri e nelle comunicazioni attinenti alla problematica degli usi civici. Se tutto questo fosse dovuto a  giusti vincoli, pur se oneroso, si potrebbe sopportare, per rispetto della legalità , ma documenti inoppugnabili dimostrano che tutta la Tenuta delle Mortelle, e quindi la gran parte dei terreni indicati come demaniali nelle perizie dell’U.A., è allodiale fin dal 1827, come si evince dalla sentenza 66/2019 del Commissario agli usi civici che libera totalmente da vincoli una specifica particella, ma nella motivazione sposa la tesi del CTU che, sulla base della documentazione che da tempo andiamo illustrando, dimostra come sono allodiali territori ben più ampi”.

Ripercorrendo tutta la lunga e faticosa storia sugli usi civici, dove secondo Petrelli anche la Regione Lazio avrebbe contribuito a non chiarire apertamente la sua posizione, visti anche gli ultimi sviluppi sulla vicenda che vorrebbero una forzatura sulla valutazione della perizia monaci da parte dell’Agraria, il consigliere comunale chiede agli enti preposti di bloccare l’approvazione della stessa, poiché questo atto suonerebbe come un’ulteriore beffa per i cittadini, evidenziando che si sta procedendo per vie legali per far rispettare i diritti della collettività. In contemporanea la Regione si adoperi affinchè l’organo direttivo, ormai decaduto secondo statuto, si adoperi per l’ordinaria amministrazione ed atti urgenti e improrogabili, convocando le elezioni per il rinnovo dell’esecutivo, che in verità sarebbero dovute essere state indette già dal 5 marzo scorso come recita l’art. 18 comma 1 del DPR 507/1960, normativa richiamata espressamente dallo Statuto dell’Università Agraria. 

“Tra l’altro con la delibera 16 del 16 aprile scorso – incalza Petrelli – si sta maldestramente cercando di rinviare per parecchi mesi lo svolgimento delle elezioni per il rinnovo degli organi statutari adducendo la motivazione di dover adeguare l’attuale statuto alla normativa generale sopravvenuta a causa del covid-19, non ricordando che il testo (aggiornato nel 2017) prevede che, in mancanza del regolamento che disciplini gli aspetti di dettaglio del procedimento elettorale, si applicano le disposizioni del DPR 570/1960 e l’art. 71 del D.Lgs. 267/2000 (art.6, comma 1). Non esiste, quindi, alcun vuoto normativo che possa aver impedito al Presidente di emettere l’atto di  indizione delle elezioni, che sarebbero poi state rinviate fino alla cessazione della emergenza sanitaria, e la sua inerzia si configura come grave atto omissivo che deve essere adeguatamente sanzionato. A fronte di ciò, chiediamo alla Regione Lazio di intervenire, per quanto di competenza, affinchè si ponga rimedio al grave attacco alle regole che disciplinano l’attività dell’Ente, posto in essere dagli attuali  Amministratori della Università Agraria,  allo scopo di consentire al corpo elettorale di scegliere democraticamente gli Organi statutari”.


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