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Scuole chiuse, UNICEF-WFP: “A rischio il futuro di 370 milioni di bambini”

Scuole chiuse, UNICEF-WFP: “A rischio il futuro di 370 milioni di bambini”

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“Il nostro pensiero è rivolto ai bambini ed ai ragazzi in condizione di povertà o marginalità sociale nel nostro paese, – sottolinea il Presidente di UNICEF Italia Francesco Samengo – proponendo azioni e servizi concreti alle famiglie maggiormente vulnerabili. Grazie al supporto del Corpo dei Vigili del Fuoco e dell’Associazione Nazionale Vigili del Fuoco nostri Ambasciatori, abbiamo chiesto la disponibilità di convertire il servizio mense in pasti preconfezionati e sigillati, con distribuzione diretta fino a domicilio. Questo per aiutare i bambini più fragili che con la chiusura delle mense scolastiche rischiano di trovarsi senza un pasto sicuro al giorno; un servizio svolto in accordo con le Autorità e nel rispetto delle norme igieniche e precauzionali anti-contagio previo utilizzo di dispositivi sanitari di sicurezza”.

– In un contesto in cui la crisi da Covid-19 provoca un aumento della fame tra i poveri a livello globale, il World Food Programme e l’UNICEF sollecitano i governi nazionali a prevenire le devastanti conseguenze nutrizionali e sulla salute per 370 milioni di bambini che non ricevono più pasti a scuola a causa della chiusura degli istituti.

“Per milioni di bambini in tutto il mondo, – aggiunge David Beasley, Direttore esecutivo del WFP -quello a scuola è l’unico pasto che ricevono giornalmente. Senza di esso, i bambini hanno fame, rischiano di ammalarsi, di abbandonare la scuola e di perdere la migliore opportunità che hanno per sfuggire alla povertà. Bisogna agire immediatamente per evitare che la pandemia sanitaria diventi una catastrofe alimentare e per garantire che nessuno rimanga indietro”.

I pasti a scuola sono particolarmente importanti per le bambine. In molti paesi poveri, la promessa di un pasto può bastare a fare in modo che genitori in difficoltà mandino le figlie a scuola, evitando così loro pesanti lavori domestici o matrimoni precoci.

“La scuola – osserva Henrietta  Fore, Direttore generale dell’UNICEF – è molto di più che un luogo di apprendimento. Per molti bambini è uno strumento vitale per quanto riguarda la sicurezza, i servizi per la salute e la nutrizione. A meno che non si agisca ora – incrementando i servizi salvavita per i bambini più vulnerabili – la devastante ricaduta causata dal Covid-19 si farà sentire per decenni”.

Oltre ai pasti scolastici, i bambini dei paesi poveri spesso beneficiano di servizi per la salute – come vaccinazioni, eliminazioni dei vermi ed integratori di ferro – erogati attraverso le loro scuole. In risposta a un recente rapporto del Segretario Generale delle Nazioni Unite, che ha evidenziato il numero di bambini che hanno smesso di ricevere i pasti a scuola, il WFP e l’UNICEF stanno lavorando con i governi per sostenere i bambini che non vanno a scuola durante la crisi. I governi e il WFP forniscono ai bambini di 68 paesi razioni da portare a casa, vouchers o trasferimenti in contanti in alternativa ai pasti scolastici. Nel quadro di questo partenariato, durante i prossimi mesi il WFP e l’UNICEF forniranno aiuto ai governi per garantire che, una volta riaperte le scuole, i bambini possano beneficiare di pasti scolastici e programmi sanitari. Ciò rappresenterà anche un incentivo per i genitori a far tornare i figli a scuola. Le agenzie stanno anche collaborando nel tracciamento del numero di bambini bisognosi di pasti scolastici attraverso una mappa online dei pasti scolastici. Per sostenere questo lavoro, che inizialmente si concentrerà su 30 paesi vulnerabili o a basso reddito, a sostegno di dieci milioni di bambini, UNICEF e WFP lanciano un appello per 600 milioni di dollari. Questo lavoro sarà strettamente collegato alla Global Education Coalition, a guida UNESCO, un’iniziativa a livello globale per garantire che i bambini continuino l’apprendimento nonostante le interruzioni causate dal Covid-19.

 

 


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